Blackout WhatsApp: Codacons richiede il risarcimento
Il disservizio causato da WhatsApp merita un risarcimento per gli utenti. Ecco la richiesta avanzata dal Codacons.
Durante la sera del 3 maggio senza alcun tipo di preavviso WhatsApp ha smesso di funzionare. Impossibile non accorgersi del momentaneo disservizio dato che il celebre servizio di messaggistica viene utilizzato globalmente da oltre un miliardo di utenti. I disagi sono stati creati sia agli utenti che utilizzano l’app per scopo personali sia a tutti quegli utenti che usano WhatsApp per motivi lavorativi.
Il down temporaneo del servizio ha causato il malcontento degli utenti che hanno riversato il loro disappunto su altri social.
Tenendo conto di quanto accaduto il Codacons ha chiesto all’azienda coinvolta di risarcire gli utenti italiani che non sono stati in grado di fare uso della piattaforma nelle ore di blackout. La posizione del Codacons è stata spiegata in modo chiaro attraverso una nota apparsa sul sito ufficiale. È stato lo stesso Carlo Rienzi Presidente del Codacons a dichiarare quanto segue:
“Si tratta di un disservizio che ha creato enormi disagi agli utenti. A dimostrarlo sono le tante proteste sorte sul web da parte di cittadini rimasti per ore isolati su WhatsApp. Ad aggravare la situazione, oltre al blackout, la totale assenza di informazioni rese dall’azienda ai propri clienti attraverso i social network, che ha alimentato confusione e incertezza. Riteniamo che l’azienda debba risarcire i propri utenti per l’episodio, perché il danno per i consumatori è stato evidente. In tal senso chiediamo a WhatsApp di studiare forme di indennizzo automatico in favore degli utenti italiani coinvolti nel blocco del servizio registrato mercoledì 3 maggio”.
Per la prima volta assistiamo alla richiesta di risarcimento relativa ad un disservizio di una app di messaggistica. D’altro canto la richiesta di risarcimento non sorprende dato che WhatsApp è diventato uno strumento di fondamentale importanza per milioni di persone, tanto in ambito privato quanto in ambito professionale.
Ad ogni modo le possibilità che WhatsApp decida di accordare tale rimborso sembrano del tutto nulle.
Scritto da Michele Bellotti
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