Crittografia end-to-end, presto vietata negli USA?
La crittografia end-to-end sarà presto vietata negli USA? Ecco la posizione di alcuni alti funzionari e agenzie governative.
Grazie alla crittografia end-to-end l’utente può tutelare la propria privacy, proteggendosi da potenziali malintenzionati interessati a conoscere i contenuti delle chat. Pur trattandosi di uno strumento utile per la tutela della privacy, il sistema non è sicuro al 100% e può comunque essere scavalcato con l’adozione di alcune strategie.
Il Ceo di Telegram aveva già dimostrato in passato come la crittografia end-to-end per quanto sicura non rappresenti la soluzione definitiva al problema della sicurezza online. Paul Durov aveva dichiarato che “WhatsApp ha annunciato di aver implementato la crittografia end-to-end in modo che nessun terzo avrebbe potuto accedere ai messaggi. Questo ha coinciso con una spinta aggressiva per tutti i suoi utenti ad eseguire il backup delle chat sul cloud. Peccato che una volta effettuata questa operazione, i messaggi non sono più protetti dalla crittografia end-to-end e sono accessibili agli hacker e alle forze dell’ordine“.
La crittografia end-to-end adottata ormai in tutte le principali applicazioni di chat, Messenger, WhatsApp e Telegram, è in grado da una parte di proteggere la privacy degli utenti, ma dall’altra di tutelare anche i potenziali criminali.
Proprio per questo motivo una riunione tra alti funzionari americani e agenzie governative (tra cui menzioniamo FBI, NSA e CIA), ha avuto lo scopo di valutare il possibile divieto della crittografia end-to-end all’interno di applicazioni di società USA.
Il tema della privacy è da sempre strettamente collegato a quella della sicurezza. Ancora non si sa quali saranno i possibili esiti di queste valutazioni in corso delle agenzie governative americane coinvolte.
Scritto da Michele Bellotti
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