Google avrebbe violato la privacy degli utenti grazie ad Android Lockbox. Ecco tutti i dettagli sulla vicenda e le accuse.

Questa volta Google deve affrontare una nuova pesante accusa, che riguarda ancora una volta la privacy degli utenti. Nello specifico Google è stato accusato per quanto riguarda la gestione dei dati delle app di terze parti presenti su Android. L’accusa formalizzata da The Information sostiene che il programma Android Locbox avrebbe consentito ai dipendenti di Google di avere pieno accesso ai dati relativi all’interazione degli utenti con le app di terze parti. Il tutto poteva avvenire grazie ai Google Mobile Services già presenti all’interno dei dispositivi Android. Tra i dati possibilmente esposti anche il tempo di utilizzo delle varie app.

Il motivo dietro a questa scelta? La fonte già citata sostiene che Google aveva intenzione di spiare i servizi concorrenti. L’azienda potrebbe aver inoltre studiato le abitudini di utilizzo da parte degli utenti di app come TikTok per poi utilizzare queste informazioni per ottimizzare Shorts (app rivale di TikTok che sarà lanciata a breve).

Per poter funzionare al meglio però Android Lockbox necessita dell’autorizzazione da parte degli utenti per la raccolta dei dati da condividere con Google. In genere questa autorizzazione viene richiesta in occasione della prima configurazione di Android.

Da parte sua Google ha voluto replicare all’articolo. L’azienda pur ammettendo di aver accesso a tali dati ha sostenuto che la raccolta fa parte di un programma pubblico a cui possono accedere anche altri sviluppatori.

Bisogna riconoscere però che la quantità di dati che Google può raccogliere è nettamente superiore rispetto a quella di singoli sviluppatori.

Scritto da Michele Bellotti