Smart Working, i lavoratori si sentono più isolati
Lo smart working non piace a tutti. I lavoratori, dipendenti e non si sentono più isolati e disconnessi.
Boomi è stata acquisita da Dell nel 2010, e si occupa della realizzazione di piattaforme di integrazione in cloud. L’azienda ha da poco pubblicato un interessante report che parla dell’impatto dello smart working sui lavoratori. Da un primo sguardo si evince che il lavoro a distanza fa sentire i lavoratori più isolati e disconnessi dai propri colleghi. Questo contribuisce a rendere più difficile la collaborazione e la condivisione di informazioni e idee.
La ricerca rivela che oltre la metà dei dipendenti (58% del campione intervistato), soffre in qualche modo per il lavoro a distanza, sentendosi maggiormente disconnesso dalla propria squadra. Questo disagio non interessa solo i dipendenti ma anche il 60% dei manager intervistati. Tutto questo avviene a dispetto dell’importante passo avanti che è stato fatto negli ultimi mesi. Secondo il 39% degli intervistati infatti negli ultimi mesi le strutture informatiche per lo smart working sono state potenziate.
Il chief marketing officer di Boomi, Mandy Dhaliwal ha voluto esprimersi sui risultati ottenuti da questa indagine. Ecco le sue parole.
“Ora è più importante che mai superare i silos di dati e collegare le informazioni, i sistemi e, in ultima analisi, le persone. Quando siamo connessi emergono nuove idee, i problemi vengono risolti e l’ingegno umano prevale… Quando si connettono sistemi e dati, alla fine ci si connette tramite le persone ed è questo potere di connessione che ci guida. Stiamo entrando in una nuova era di esperienze integrate in cui le infrastrutture tecnologiche e, soprattutto, le persone, hanno bisogno di essere connesse meglio e offrire senza soluzione di continuità la stessa esperienza che stiamo vivendo tutti come consumatori digitali”.
Scritto da Michele Bellotti
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