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Cina, guerra alle criptovalute

27 Settembre 2021 Commenta

La Cina ha confermato il divieto a tutte le transazioni con criptovalute. L’annuncio ha fatto crollare Ethereum e Bitcoin.

La linea dura della Cina nei confronti delle transazioni in criptovaluta non è cambiata. Al contrario le sue posizioni diventano sempre più intransigenti. La Pboc (Banca centrale cinese) ha diffuso una nota in cui annuncia la natura illegale di tutte le transazioni che prevedono l’utilizzo di criptovalute. L’annuncio ha causato il crollo del Bitcoin con la perdita di 3.62 punti percentuali (da 42.367 dollari calo del 9.75% sulla settimana). A soffrire anche Ethereum con un crollo del 7.44% (da 2.880,08 dollari calo del 16.94% sulla settimana).

La Cina non è nuova a questi atti di guerra nei confronti delle criptovalute. Questo annuncio però rappresenta un importante svolta nella lotta contro le criptovalute perché arriva direttamente dalla Pboc.

La Banca centrale cinese non ha usato mezzi termini per dire che tutte le criptovalute (che includono Tether e Bitcoin) sono considerate illegali e di conseguenza non possono circolare all’interno del mercato nazionale.

Con questo divieto ufficiale tutte le istituzioni finanziarie, le società Internet e le società di pagamento non potranno avvalersi di questo sistema di pagamento. Tra l’altro la Pboc ha anche vietato ad enti esteri di fornire servizi a chi investe tramite Internet.

Non ci sono dubbi sul fatto che le “transazioni sono espressamente vietate in accordo con la legge“, recita la dichiarazione rilasciata dalla Pboc.

L’annuncio contro le criptovalute è arrivato in concomitanza con i crack di Gearbest e Evergrande, un altro serio problema che secondo fonti interne potrebbe causare una vera e propria “tempesta”.

Scritto da Michele Bellotti

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