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Addestrare l’intelligenza artificiale, ecco come lo farà Meta.

12 Giugno 2024 Commenta

Addestrare l’intelligenza artificiale tramite i post pubblicati dagli utenti. Ecco come opporsi a Meta.

Meta, la società guidata da Mark Zuckerberg, ha annunciato che post, foto con didascalie e messaggi pubblici su Facebook e Instagram saranno utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale. Questa pratica, escludendo i messaggi privati, fa parte degli sforzi dell’azienda per migliorare le capacità dei suoi sistemi di IA.

Secondo Meta, l’uso di questi dati è conforme al Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). La società sostiene che trattare i dati degli utenti per sviluppare e migliorare l’intelligenza artificiale rientra nel “legittimo interesse” previsto dalla normativa europea. Questo approccio, tuttavia, non esclude la possibilità per gli utenti di opporsi. Chi desidera impedire l’uso delle proprie informazioni per addestrare l’intelligenza artificiale può compilare moduli specifici su Facebook e Instagram.

Nonostante questa possibilità di obiezione, Meta specifica che continuerà a trattare i dati in due casi: quando un utente appare in immagini condivise da altri che non hanno presentato opposizione e quando viene menzionato in post o didascalie altrui. La Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC) ha confermato che Meta ha ritardato il lancio del programma in seguito a richieste della DPC stessa, accettate successivamente.

Solo i contenuti destinati al pubblico generale saranno utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale, e i dati degli utenti minorenni saranno esclusi. Meta ha sottolineato il proprio impegno nell’investire in ricerca e sviluppo per migliorare l’IA, con il suo modello linguistico Llama, la cui ultima versione (Llama 3) è stata rilasciata recentemente e alimenta l’assistente Meta AI, ancora non disponibile in Europa. Meta avrebbe già iniziato ad utilizzare post pubblici su Facebook e Instagram per alimentare Llama 3.

Meta sta implementando una strategia mirata a utilizzare i contenuti pubblici dei social media per addestrare l’intelligenza artificiale, cercando di bilanciare l’innovazione tecnologica con la conformità alle normative sulla privacy.

Scritto da Michele Bellotti

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