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Telecamere Nascoste Spiano Familiari Ed Amici Che Vegliano Defunti

9 Dicembre 2004 Commenta

ROMA. Familiari e amici che vegliano i defunti spiati, ignari, da telecamerenelle camere ardenti. E’ successo in Toscana dove gli ispettori del Garantehanno scoperto l’installazione di telecamere “camuffate” che violavano lariservatezza dei familiari e di quanti avevano accesso ai locali dove e’ragionevole aspettarsi intimita’ e rispetto.Secondo quanto risulta dalla newsletter del Garante per la protezione deidati personali n. 235 del 22 – 28 novembre 2004, gli accertamenti,effettuati nell’ambito di un ciclo di ispezioni per verificare il rispettodelle regole in materia di videosorveglianza, disposte dal Garante con ilprovvedimento generale del 29 aprile 2004, hanno consentito di rilevare chegli uffici comunali avevano dotato di telecamere a circuito chiuso, cheregistravano immagini, l’edificio all’interno del quale vengono allestitecamere ardenti per la veglia dei defunti. Le immagini venivano conservateper 15 giorni. L’attivita’ ispettiva ha permesso di “scoprire” la presenzadi ben 32 telecamere alcune delle quali erano state installate ancheall’interno delle stesse camere ardenti in modo che fossero celate allavista del pubblico. Il sistema di videosorveglianza non era segnalato aicittadini mediante le informative necessarie previste dal Codice in materiadi protezione dei dati personali.Agli ispettori del Garante il comune ha spiegato che l’attivazione delsistema era stata originariamente ordinata in relazione ad alcuni episodi didanneggiamento avvenuti anni fa a danno di alcune salme. Alla luce degliaccertamenti, il Garante ha verificato che l’installazione non rispettava lenorme sulla privacy ed ha invitato il comune ad attuare spontaneamente il”blocco” dei trattamenti svolti mediante il sistema di telecamere, in mododa prevenire un provvedimento analogo dell’Autorita’.In particolare, il Garante ha rilevato che la misura risultavasproporzionata rispetto agli scopi che si intendevano perseguire e che glistessi tempi di conservazione delle immagini erano eccessivi rispetto a taliscopi.Il blocco disposto ha comportato l’immediata sospensione di tutte leattivita’ di trattamento dei dati personali, ad eccezione della meraconservazione.Il comune ha aderito all’invito e ha preferito sospendere esso stesso leattivita’ di video-sorveglianza presso l’edificio, in attesa che il Garantesi esprima sulla complessiva liceita’ dei trattamenti svolti ed applichi leeventuali sanzioni.

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