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Information Society Index: Continua Il Ritardo Dell'Italia Nell'innovazione

7 Marzo 2003 Commenta

Roma – Antonio Emmanueli, Presidente Smau, ha presentato alla presenza dei Ministri Lucio Stanca e Maurizio Gasparri, e di un panel di protagonisti del settore ICT – Enterprise Ericsson, IBM, Microsoft, Rai, Mediaset, Finsiel – il volume Smau Ricerche “Italia.ICT. Innovazione e competitivita’ del Sistema Paese”, che contiene saggi di autorevoli esponenti delle istituzioni, delle universita’, delle aziende e i risultati della ricerca IDC sull’Information Society Index. La ricerca Italia.ICT conferma il ritardo dell’Europa e dell’Italia nei confronti degli Stati Uniti: da questo settore infatti dipende il 48% dell’aumento di produttivita’ dell’economia statunitense, contro il 36% di quella europea. L’Information Society Index pone l’Italia al 23o posto su 55 Paesi, come nell’anno precedente, e la esclude dalle prime 10 posizioni nelle quattro aree principali prese in considerazione dall’indice: PC, informazione, Internet e sociale, nonostante la buona posizione nei cellulari. Questi dati confermano le difficolta’ del nostro Paese nello sviluppo di infrastrutture e servizi innovativi. Il 49,8% della rete in fibra ottica e’ concentrato nelle regioni del Nord (29,8% Nord Ovest e 20% Nord Est), contro il 25% nel Centro e il 25,2% nel Sud e nelle Isole, e solo il 30,6% delle aziende italiane utilizza connessioni a banda larga, con una netta prevalenza della tecnologia xDSL (22%). Il Sud mostra dei segnali di recupero che non sono quindi sufficienti a colmare il divario che lo separa dal Nord del Paese. Un ritardo presente sia sul fronte delle imprese, con ritmi di sviluppo piu’ lenti rispetto a quelli dei principali paesi europei, sia nel mondo consumer.E’ invece difficile un confronto tra l’Italia e gli altri Paesi europei, per una serie di motivi: da una parte, il blocco “centrale” (Germania, Austria e Belgio) ha difficolta’ a mantenere la posizione che aveva raggiunto, con l’eccezione della Svizzera e dell’Olanda, che raccolgono i frutti della crescita di Internet e dello sviluppo di tecnologie e servizi di rete mobile, e dall’altra l’immobilita’ dell’Italia e’ condivisa da altri paesi del blocco “mediterraneo” come Spagna e Grecia (quest’ultima tuttavia ha scavalcato il Portogallo al venticinquesimo posto). Per quanto riguarda il mercato ICT in Italia, il 2002 e’ da ricordare come un anno difficile per l’economia nel suo complesso e per il settore in modo particolare. Il mercato ha chiuso il 2002 con una crescita dell’1%, una tendenza che dovrebbe rimanere invariata nel 2003 in attesa della nuova accelerazione prevista per il 2004 (+4,5%). Concludendo la presentazione, Emmanueli ha dichiarato: “Smau vuole contribuire fattivamente proponendo a tutti i protagonisti del Sistema Paese – istituzioni, media, mondo accademico, aziende e utenti – il Manifesto dell’Innovazione, un documento che ha l’obiettivo di allargare la diffusione della cultura dell’innovazione e lo sviluppo di nuovi valori, e modificare le priorita’ nell’indirizzo: un impegno da condividere in tutti gli ambienti, e senza distinzioni di tipo economico o politico. L’innovazione deve diventare una preoccupazione costante per tutti coloro che hanno una responsabilita’ diretta nella conduzione dell’economia, delle imprese e delle amministrazioni, espressione trasversale e unificante della volonta’ condivisa dalla classe dirigente del paese piu’ sensibile e lungimirante. L’Italia e’ poco competitiva perche’ ha una limitata capacita’ di innovazione, ma ha il potenziale umano e tecnologico per entrare a pieno titolo tra i Paesi protagonisti del nuovo ciclo di sviluppo”.]]>

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