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Pubblicato in G.U. Il Codice Dell’Amministrazione Digitale

17 Maggio 2005 Commenta

ROMA. Con la pubblicazione appena avvenuta nella Gazzetta Ufficiale n. 112 del 16 maggio 2005 del d.lgs. n. 82 del 7 marzo 2005 recante il Codice dell’Amministrazione Digitale l’Italia, tra i primi Paesi al mondo, si e’ dotata del primo “codice della strada” cui si debbono attenere le Pubbliche Amministrazioni nel processo di ammodernamento tecnologico in atto nel Paese.
Il ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha sottolineato che “con questo Codice abbiamo realizzato un quadro normativo coerente, omogeneo ed unitario all’applicazione delle nuove tecnologie digitali nella Pubblica amministrazione italiana, ponendo al centro il cittadino e consentendo tra l’altro l’avvio di un notevole recupero di efficienza, realizzando al tempo stesso notevoli risparmi e perseguendo un miglioramento della qualita’ dei servizi”.
Il provvedimento, che da oggi e’ legge dello Stato, ha aggiunto il Ministro, “non nasce dal nulla ma e’ parte integrante di una strategia complessiva che, come ha detto il Presidente del Consiglio, e’ tesa a trasformare la Pubblica Amministrazione italiana da handicap a punto di forza per il nostro competere nell’economia mondiale”.
Il Ministro ha poi spiegato che “il Codice dell’Amministrazione Digitale in sostanza si propone di liberare gli italiani da molti ed anacronistici obblighi e adempimenti verso le Pubbliche Amministrazioni. Insomma, “nasce il ‘cittadino digitale’, a cui il Codice riconosce nuovi diritti e nuove possibilita’, definendo il quadro giuridico per garantirne l’effettivo godimento”.
Contestualmente questo dispositivo normativo, ha proseguito Stanca, “libera nuove risorse della P.A. attraverso una massiccia e diffusa digitalizzazione che introduce strumenti utili ad eliminare sprechi, restituire maggior valore ai contribuenti, come pure di essere alla base di nuovi e piu’ moderni modelli organizzativi, rendendo piu’ produttivo ed efficace il lavoro negli uffici pubblici”.
In sintesi, con il Codice “dal prossimo gennaio la Pubblica amministrazione dovra’ fare ricorso all’informatica, dovra’ accettarla come principale strumento operativo non solo nei rapporti interni ma, soprattutto, in quelli con la collettivita’. Cittadini ed imprese vogliono infatti una burocrazia piu’ snella, piu’ vicina, piu’ semplice ed aperta”.
Questo dispositivo si associa a quello che ha dato gia’ il via alla realizzazione del Sistema Pubblico di Connettivita’ (SPC), ossia una sorta di “autostrada del sole digitale”, che colleghera’ tutti gli uffici pubblici, centrali e periferici, con un sistema omogeneo, sicuro ed efficiente che, tra gli altri effetti, avra’ quello di sollevare i cittadini dall’essere fattorini di se stessi nei rapporti con la burocrazia pubblica. Insomma, per svolgere una pratica non saranno piu’ necessari pellegrinaggi da un ufficio all’altro in quanto le amministrazioni dialogheranno tra loro.
Con il Codice, inoltre, la Pubblica Amministrazione senza carta diventa realta’. Tutti gli atti, i dati, i documenti, le scritture contabili ed anche la corrispondenza prodotti o riprodotti in maniera digitale hanno la stessa validita’ giuridica di documenti cartacei e devono essere conservati in archivi informatici.
Grazie alla conservazione digitale, si riducono tempi e costi di ricerca dei documenti, ma anche i costi di gestione e manutenzione degli archivi e un enorme recupero di spazi prima occupati da ingombranti archivi cartacei.

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