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Impossibile Svelare I Nomi Dei File-Sharers. Ma Per Le Major E’ Un Successo

23 Maggio 2005 Commenta

TORONTO (CANADA). Una Corte d’Appello federale ha confermato la sentenza di primo grado con cui alcune case discografiche (Bell/Sympatico, Rogers Communications, Shaw Communications, TELUS e Videotron) hanno chiesto ai provider di conoscere i nomi veri di ventinove utenti di reti P2P.

Nelle 27 pagine di cui si compone, la sentenza redatta dal giudice estensore Edgar Sexton afferma che le prove raccolte dagli attori mettono potenzialmente a rischio la riservatezza degli utenti. Pertanto, non si possono obbligare i provider a fornire i nomi dei sottoscrittori dei contratti di accesso a Internet cui si riferiscono i dati raccolti.
La sentenza, anche se rappresenta una sostanziale sconfitta per tutte le aziende che hanno appellato la pronuncia di primo grado, viene vista come una vittoria. Richard Pfohl, legale di alcune etichette discografiche, afferma che si tratta di un vero e proprio successo, poiche’ nella sentenza di appello vengono indicati in maniera alquanto chiara tutti i requisiti che dovranno seguire le major per incriminare gli utenti di reti P2P. I giudici di secondo grado, infatti, ritengono ammissibile la richiesta di svelare i nomi degli utenti a patto che vengano fornite dagli attori prove valide e inconfutabili.

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