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BSA, Solo Nove Italiani Su Cento Conoscono Le Norme Antipirateria

7 Giugno 2005 Commenta

MILANO – “Con l’organizzazione della Giornata Mondiale della Proprieta’ Intellettuale, il MiBAC e i Ministri intervenuti alla tavola rotonda moderata da Bruno Vespa ci hanno dato un importante segno di sensibilita’ nei confronti di questo tema, sempre piu’ cruciale per lo sviluppo economico e la competitivita’ internazionale del nostro paese”, commenta Umberto Paolucci (Vice President Microsoft Corporation), nell’occasione portavoce di BSA (Business Software Alliance). “Ci auguriamo che quest’impegno conduca verso una collaborazione sempre piu’ stretta fra Associazioni ed Istituzioni: la ricerca presentata dimostra che su queste tematiche e’ ancora indispensabile una capillare opera di sensibilizzazione del pubblico, con particolare attenzione ai giovani”.

Nel corso della Giornata, rende noto un comunicato, e’ stata presentata l’indagine “Gli italiani e la proprieta’ intellettuale”, condotta dall’ISPO di Renato Mannheimer intervistando un campione di 4.260 individui, maschi e femmine, dai 18 anni d’eta’ fino agli ultra 60enni, appartenenti a tutte le categorie professionali, rappresentativo dell’universo della popolazione adulta del nostro Paese.
La ricerca ha sondato la percezione che gli italiani hanno del tema della proprieta’ intellettuale, delle recenti innovazioni normative volte a regolamentarlo e a contrastare il diffuso fenomeno della copia e della distribuzione illegale tramite strumenti digitali di opere dell’ingegno (editoriali, informatiche, musicali e audiovisive) protette da diritto d’autore.
“I risultati tracciano un quadro molto vicino a quanto BSA sostiene da anni nelle proprie attivita’ educational verso il pubblico”, rileva Francesca Giudice, Presidente di BSA Italia. Infatti, si sta diffondendo la consapevolezza dell’esistenza del problema, come anche la percezione che determinati comportamenti sono illeciti (71% del campione) e minacciano assetti di mercato e occupazione, in molti casi anche favorendo il crimine organizzato (oltre il 60% degli intervistati).
La percezione della gravita’ del problema pirateria cresce di pari passo con la maturita’ (30% degli intervistati dai 40 ad oltre i 60 anni d’eta’), il livello d’istruzione (il 32% dei diplomati e il 28% dei laureati), l’abitudine a leggere tutti i giorni un quotidiano (37%) o piu’ di 7 libri l’anno (36%), la consuetudine con PC e Internet (87% degli utilizzatori).
In generale, e’ comunque piu’ bassa la percentuale degli intervistati che si mostra informata sulle norme vigenti in materia: se il 44% del campione “ne ha sentito parlare”, solo il 9% afferma di conoscerle chiaramente.

“I risultati della ricerca ISPO – prosegue Francesca Giudice – dimostrano quanto lavoro ci sia ancora da fare per trasformare la percezione dei problemi in reale conoscenza e accettazione delle normative e in conseguenti modifiche dei comportamenti quotidiani. Questo e’ un compito che BSA si e’ assunta, sia verso il mondo delle imprese – suo target primario – sia verso pubblici piu’ ampi, ai quali indirizza iniziative, spesso realizzate in collaborazione con altre associazioni di categoria come FAPAV e FPM”.
“Accogliamo con soddisfazione i propositi espressi nella relazione finale del Vice Ministro Martusciello”, conclude Giudice, “in quanto vanno nella giusta direzione: coniugare armonicamente le azioni di contrasto degli illeciti con le iniziative per lo sviluppo del mercato dei contenuti digitali e delle innovative forme di diffusione della cultura consentite dall’avvento delle nuove tecnologie. In particolare, apprezziamo l’auspicio di un maggior coinvolgimento delle Associazioni di categoria nelle iniziative di sensibilizzazione delle imprese, soprattutto le PMI, e la volonta’ di intensificare gli sforzi in termini di campagne informative dirette al mondo dei giovani, due aree di impegno in cui la nostra associazione e’ gia’ da tempo particolarmente attiva”.

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