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Il P2P E’ Morto. Alla Fine Hanno Vinto Le Major

28 Giugno 2005 Commenta

NEW YORK CITY, NY (USA). Il Giudice David Souter della Corte Suprema degli Stati Uniti d’America ha stabilito che i programmi per il file-sharing possono essere ritenuti responsabili se il loro software mira esplicitamente a permettere agli utenti di scambiarsi musica e film illegalmente.

La decisione unanime (9-0) rimanda il caso alla Corte di grado inferiore che in due precedenti occasioni aveva gia’ deliberato a favore delle societa’ di file-sharing Grokster e StreamCast Networks, stabilendo che le compagnie non potevano essere ritenute responsabili degli scambi.
Immancabile il riferimento a un altrettanto storico processo giudiziario che ha avuto per protagonisti Sony contro Universal Studios (c.d. caso Betamax), terminato nel 1984 con la statuizione che non puo’ essere ritenuta responsabile la Sony per aver immesso nel mercato le VHS con cui gli utenti possono potenzialmente violare i diritti d’autore. Ma il Giudice Souter afferma che nel caso odierno non si possono applicare i concetti del caso Betamax, poiche’ le societa’ di peer-to-peer non hanno fatto nulla per filtrare o impedire il download di materiale protetto.

La sentenza, temono ora i gruppi di tutela dei diritti dei consumatori, potrebbe mettere un freno alla rivoluzione tecnologica che nel corso degli ultimi anni ha reso popolarissimi i lettori Mp3 e gli iPod.

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