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Chi Ha Ammazzato L’Informativa Sul Web?

28 Luglio 2005 Commenta

LECCE. Spesso e volentieri le prescrizioni dettate dal Decreto legislativo 9 aprile 2003, n. 70 non vengono mai rispettate dalle imprese che si affacciano sul web, eppure il fatto di “farsi riconoscere”, di dire chi siamo ai nostri potenziali clienti, dovrebbe essere cosa ovvia e automatica e finalizzata a rendere operativo uno degli scopi principali contenuti nella direttiva 2000/31/CE e, cioe’, quello di sviluppare maggiore fiducia nei consumatori/utenti dei nostri servizi telematici (preambolo n. 7 della direttiva).
Addirittura questi principi non farebbero altro che concretizzare, anche per la comunicazione sul web, le “vecchie, care” regole del codice civile italiano: basti vedere all’art. 2250 c.c.
Applicare questa semplice norma – che mettiamo in pratica regolarmente in tutta la nostra corrispondenza cartacea – al mondo di internet avrebbe dovuto essere automatico e inevitabile, ma basta farsi un giro spensierato tra i portali istituzionali, tra i siti web di commercio elettronico, di riviste, di note societa’, per rendersi conto che ancora il web venga percepito tendenzialmente come una sorta di “terra di nessuno”, un cyberspazio confinato in un limbo di “quasi-realta'”, una casa delle liberta’ dove ancora tutto e’ possibile!
E allora si notano frequentemente siti web dove la sede dell’impresa non e’ indicata (ma e’ sufficiente un numero verde o una semplice e-mail per esistere virtualmente!); siti web dove della P. IVA non c’e’ traccia nell’home page (come espressamente indicato anche nell’ art. 35 del cd. “Decreto IVA”, D.P.R. 26-10-1972, n. 633, come recentemente modificato); siti web di ASL, studi legali, note testate giornalistiche dove non c’e’ alcun riferimento all’Ordine professionale di appartenenza e ai codici deontologici sottoscritti!
Per non parlare di altre indicazioni e informative obbligatorie da inserire per la tutela della “privacy” del visitatore, o per il copyright, o relative ai prodotti venduti attraverso il proprio sito web: trovare un sito che, non dico abbia una adeguata informativa, ma che almeno abbia indicato correttamente la nuova normativa sul trattamento dei dati personali (D.lgs. 196/2003 e non piu’ L. 675/1996!) gia’ e’ opera difficile! Provare per credere!
Eppure il legislatore si ostina a regolamentare la Societa’ dell’Informazione con norme sempre piu’ tecniche su firma digitale, archiviazione sostitutiva, accessibilita’ dei siti web, Carta Nazionale dei Servizi e Carta di Identita’ Elettronica, Posta Elettronica Certificata in una forsennata corsa ad accreditare sempre piu’ e meglio i soliti, noti “certificatori”!
Ti certifico il sito, accessibile, bello.passa da qui e paga! Sembra una corsa contro il tempo a garantire business a qualcuno senza voler aprire gli occhi, senza considerare la terra bruciata che c’e’ intorno!
Perche’ prima di investire tempo e denaro su “certificati e certificatori” di ogni possibile sfaccettatura del “meraviglioso mondo virtuale” il legislatore non si ricorda di “alfabetizzare” i suoi cittadini e soprattutto i vari fornitori di servizi della Societa’ dell’Informazione?
Perche’ il legislatore non cerca di invertire la tendenza a considerare il web qualcosa di separato dal mondo reale, se vuole veramente sviluppare questo nuovo mercato (visto che non c’e’ mercato se non c’e’ fiducia in quel mercato)?
Perche’ il legislatore, invece di continuare a investire soldi e competenze in sterili proclami su improbabili risparmi che il digitale permetterebbe nello storico passaggio dal cartaceo al bit, non investe seriamente su politiche di alfabetizzazione diffusa sull’utilizzo degli strumenti telematici, a partire da quelli piu’ semplici, come l’e-mail?!
La verita’ e’ che non si puo’ forzare la realta’ con una norma di legge, ma si puo’ solo sperare di plasmare il futuro digitale con lenti processi che aiutino tutti (non solo qualche tecnico informatico) a percepire i tanti cambiamenti che ci attendono.
Si spera che il legislatore ci aiuti con poche, chiare norme ad impossessarci di nuove lenti che reinterpretino la realta’ che ci circonda e si spera anche che non voglia cucirci addosso un’armatura di cristallo che nessuno intende indossare per navigare sul web!

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