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Nuove Linee Guida Per Evitare La Pirateria; A Tutte Le Universita' E Nelle Scuole

27 Marzo 2003 Commenta

Milano – Oggi l’industria discografica sta contattando milioni di istituzioni accademiche per consigliarle su come identificare e bloccare il furto del diritto d’autore musicale nelle loro reti informatiche. L’IFPI, l’associazione che rappresenta a livello mondiale l’industria discografica, ha prodotto la brochure “Come evitare la pirateria musicale in universita’ e nelle istituzioni scolastiche” con il supporto dei suoi gruppi nazionali. Tanto è stato reso noto in un comunicato stampa a cura di FIMI: la brochure, spedita in otto lingue alle istituzioni accademiche di 20 paesi, e’ la seconda fase di un’iniziativa d’informazione da parte dell’industria discografica indirizzata alle aziende, agli enti pubblici e alle istituzioni accademiche. La nuova guida, distribuita in Italia da FIMI e FPM, informa le istituzioni accademiche sui rischi che corrono, legali e tecnici, quando il materiale protetto da diritto d’autore viene copiato e distribuito tramite le reti informatiche interne senza l’autorizzazione dei proprietari dei diritti. I rischi legali includono ingiunzioni, richieste di danni, costi e potenziali sanzioni penali contro le istituzioni e contro coloro che utilizzano le reti informatiche delle istituzioni stesse violando il diritto d’autore. I rischi relativi alla sicurezza e al funzionamento delle reti informatiche scolastiche comprendono : Malfunzionamento dei sistemi informatici e intasamento della banda di connessione con conseguente danno provocato all’attivita’ accademica; Esposizione dei sistemi informatici accademici a virus e altri programmi pericolosi; Potenziale presenza nella rete interna di altri tipi di materiali illegali; Danno alla reputazione dell’istituto e scorretto messaggio lanciato agli studenti che dovrebbero essere educati alla condanna del plagio e al rispetto delle normative vigenti. L’abuso dell’utilizzo di sistemi di file sharing sta diventando un problema reale nelle universita’ e negli altri istituti di educazione superiore; ovunque le applicazioni peer-to-peer impegnano gran parte della banda di connessione degli istituti. Studi condotti in diverse universita’ hanno mostrato che oltre il 50% delle capacita’ di connessione delle reti accademiche e’ assorbito dall’utilizzo di tali sistemi, utilizzati per accedere a musica distribuita senza autorizzazione. Molte istituzioni accademiche di fama mondiale sono gia’ venute a conoscenza del problema e dei rischi ad esso connessi. L’Universita’ di Cambridge in Inghilterra, per esempio, e’ una delle molte che ha adottato misure di sicurezza che proibiscono agli studenti di scaricare o distribuire materiale protetto dal copyright senza autorizzazione. In Italia la brochure verra’ spedita a tutte le universita’ pubbliche e private, a molti istituti scolastici, agli enti pubblici centrali e locali di riferimento per il mondo della scuola.]]>

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