Banda Larga Di Seconda Generazione In Vetrina A Roma
MILANO – La banda larga e’ alla seconda generazione. E’ in arrivo infatti una serie di tecnologie e si stanno diffondendo applicazioni che rappresentano un salto di qualita’ nelle comunicazioni broadband. Se ne parla nel primo evento organizzato da Wireless a Roma, il BroadBand Business Forum (www.wirelessforum.it), in programma nei giorni del 26 e 27 ottobre presso l’Atahotel Villa Pamphili.
Per una volta, la seconda generazione del broadband non e’ centrato sull’aumento delle prestazioni ma sulle modalita’ di raggiungere l’utente finale. Mentre infatti la prima generazione, quella attualmente in uso, si basa su infrastrutture che sono dedicate o comunque devono essere appositamente abilitate per tutto il loro percorso, la nuova generazione utilizza infrastrutture gia’ esistenti senza modifiche oppure nessuna infrastruttura del tutto. Una tecnologia come l’ADSL, per esempio, che oggi rappresenta la stragrande maggioranza delle utenze in banda larga, ha una prospettiva di sviluppo limitata a meno di investimenti molto importanti e che il gestore che controllo l’ultimo miglio non sembra disposto a sostenere. Per questo il 65 per cento dei comuni italiani e’ escluso dall’ADSL e, con gli attuali “economics”, lo sara’ per sempre.
Il broadband di nuova generazione, invece, ha limitazioni molto piu’ lievi. Parlando solo delle tecnologie “gia’ pronte”, a ognuna delle quali il BBF di Roma dedichera’ una sessione convegnistica, la PowerLine Communication per esempio utilizza l’infrastruttura della rete di distribuzione dell’elettricita’ a bassa e media tensione e la usa come portante del segnale in banda larga, che con le ultime evoluzioni puo’ arrivare a 200 Mbit al secondo. Per il WiMAX l’impronta infrastrutturale e’ ancora minore, per il semplice motivo che si tratta di una tecnologia wireless. Le sperimentazioni attualmente in corso in molte zone d’Italia, e che forniranno indicazioni per la regolamentazione della fase commerciale dopo il 31 dicembre di quest’anno, dimostrano che l’aggancio delle reti geografiche in WiMax con l’infrastruttura fissa si riduce al minimo, se non e’ del tutto assente (quando l’aggancio alla rete globale avviene via satellite).
Questa “leggerezza”, che si traduce anche in investimenti piu’ contenuti, ha anche un forte impatto sulle applicazioni di nuova generazione. Prendiamo il caso del VoIP, la telefonia su rete dati, altro argomento portante del BBF di Roma, che sta sollevando enorme interesse tra aziende, pubbliche amministrazioni e privati cittadini. Finche’ la rete dati su cui passa il traffico VoIP e’ un collegamento telefonico, come accede per l’ADSL, l’utilizzo della “nuova telefonia” si trova di fronte a un problema di convenienza e richiede comunque un abbonamento telefonico tradizionale. Ma se la rete dati in banda larga arriva in modo capillare attraverso mezzi che nulla hanno a che vedere (effettivamente per la PLC, potenzialmente per il WIMAX) con i gestori telefonici, il VoIP attua in pieno la propria carica rivoluzionaria (qualche analista ha pensato a cosa succedera’ alle valutazioni degli asset dei possessori di doppino quando il traffico voce dovesse prendere altre strade?).
L’altra caratteristica della banda larga di nuova generazione e’ l’estrema pervasivita’. Con PLC, WiMAX e altre tecnologie ancora in sviluppo, il broadband sara’ dappertutto e, come sempre in questi casi, anche i suoi aspetti negativi per alcuni ne saranno moltiplicati. Per ricordarne solo uno, la protezione della proprieta’ intellettuale si trovera’ di fronte a minacce ancora piu’ grandi di oggi, semplicemente per l’effetto “massa”. Per questo e’ giusto e opportuno, come fa il BBF di Roma, affrontare la questione della gestione dei diritti in ambito digitale (DRM, Digital Rights Management). Senza sposare una soluzione piuttosto che un’altra, magari evidenziando che nessuna delle soluzioni finora prospettate hanno senso economico e di opportunita’ sociale nel nuovo mondo della banda larga pervasiva, ma comunque bisogna parlarne.
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