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Privacy E Domini Internet: L'Anonimato Nel Futuro Dei Nomi A Domino?

7 Aprile 2003 Commenta

Roma – L’art. 13 in tema di regole di naming dispone che chi domandi la registrazione di un nome a dominio si assume tutte le responsabilita’ (civili e penali) sulla scelta del nome, stabilendo che “.. a tal fine il richiedente e’ tenuto ad inviare alla Registration Authority una lettera di Assunzione di Responsabilita’ (lettera AR)”. L’attivita’ di registrazione del dominio svolta dai vari gestori si sostanzia nell’inserimento e nel mantenimento delle informazioni necessarie per individuare quel dato computer collegato alla rete, tra le quali il dominio, l’indirizzo IP e il registrante. Registrare quindi un nome di dominio all’interno degli appositi registri (WHOIS) comporta, ho meglio, fino ad oggi ha comportato, la divulgazione dei propri dati personali, con tutti i possibili rischi connessi con la violazione del diritto di privacy. Partendo da queste considerazione e per ovviare al possibile inconveniente relativo alla violazione dei dati personali immessi nell’atto di registrazione del dominio una societa’ collegata al Registrar americano Go Daddy (www.godaddy.com), la “Domains By Proxy inc.” (https://www.domainsbyproxy.com ) ha deciso di offrire la possibilita’ di registrare domini in forma anonima. L’idea e’ tanto semplice quanto destinata a suscitare polemiche: l’utente registra un nome di dominio avvalendosi di tale societa’ come prestanome ed evitando quindi i rischi della divulgazione dei dati personali, poiche’ i dati che appariranno pubblicamente saranno appunto quelli della societa’. Il richiedente non si esime pero’ dalla eventuale responsabilita’ civile e penale relativa al dominio, considerato che l’azienda pone come condizione primaria proprio il diritto di declinare ogni responsabilita’ sul trattenimento delle informazioni di registrazione del dominio, precisando che il diritto di registrazione anonima puo’ essere perduto nel caso in cui il sito sia coinvolto in attivita’ legali, in spam o sia sottoposto ad indagini di qualunque genere (dunque anche nel caso di cybersquatting o cybergarbbing o comunque di uso illecito e anticoncorrenziale del dominio). Per il resto il funzionamento ed i diritti facenti capo al dominio registrato rimangono invariati (primo tra tutti quello di utilizzazione e cessione del nome a dominio). Go Daddy non ha pero’ potuto varare direttamente il servizio in quanto il contratto che lega l’azienda all’ICANN prevede il mantenimento dello WHOIS pubblico secondo le tradizionali regole di trasparenza. Si attende a riguardo una valutazione dell’ ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), l’organo che dal 1998 ha acquistato il controllo dell’allocazione dello spazio per gli indirizzi IP e funzioni di gestione del domain name system e del route server system. Come sara’ il futuro ? all’indirizzo internet https://www.domainsbyproxy.com/popup/whoisexample.aspx?prog_id=ceeme si puo’ apprezzare la differenza nelle informazioni personali divulgate nel sistema vigente e in quello proposto.]]>

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