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Entra Oggi In Vigore La Nuova Tutela Del Diritto D'Autore: Bastera' A Fermare La Pirateria Multimediale?

28 Aprile 2003 Commenta

Roma – Sono ormai trascorsi piu’ di centodieci anni dal primo atto normativo internazionale sulla tutela del diritto d’autore (Conv. Di Berna del 1886 per la protezione delle opere letterarie ed artistiche); tuttavia, ad oggi, il problema sembra riproporsi quotidianamente, in parallelo cioe’ alla nascita di nuove tecnologie per la registrazione, archiviazione e riproduzione di qualsiasi tipo di dato. Se poi prendiamo in considerazione l’Italia, dove la c.d. pirateria gestisce una fetta dell’offerta multimediale assai ampia (si parla del 25% del mercato totale), nasce spontanea l’esigenza di un intervento in materia del legislatore. Ad essere onesti due provvedimenti di riferimento esistono e sono attualmente vigenti: il primo, assai risalente, e’ la l. 633/41 (Protezione del diritto d’autore e diritti connessi al suo esercizio), mentre il secondo, strettamente collegato ai “nuovi supporti”, e’ la l. 248/2000 in materia di pirateria informatica. In ultima istanza si presenta la recentissima Direttiva CE 29/2001 c.d. EUCD (European Union Copyright Directive), che proprio oggi, recepita dal D.Lgs. 68/2003, entra in vigore nel nostro ordinamento con uno scopo ben preciso: arginare i danni e perseguire gli illeciti. Ferma restando la liceita’ dell’uso personale di una copia del prodotto acquisito legalmente (art. 9), replica comunque non ricavabile aggirando eventuali dispositivi inibitori presenti sul supporto, sono previste nuove e consistenti sanzioni amministrative e penali per chi produca, commerci o utilizzi materiale contraffatto: sara’ dunque un reato a tutti gli effetti scambiare files attraverso i diffusi servizi Internet di file sharing. Viene inoltre imposta ai legittimi produttori (case discografiche, piuttosto che software houses) l’adozione dei succitati dispositivi “anticopia”, sistemi peraltro facilmente “aggirabili” dall’utenza esperta e che in alcuni casi minano la funzionalita’ dell’opera medesima (ricordiamo i problemi di riproduzione cagionati dall’uso di un nuovo tipo di compact disc musicale ritenuto piu’ sicuro da una nota major del settore). Bastera’ tutto questo a fermare un fenomeno cosi’ esteso? Ma soprattutto, come si potra’ andare a colpire le “fonti virtuali” di copie quando queste saranno localizzabili in paesi non membri della Comunita’, essendo palesemente impossibile perseguire, dato il loro numero abnorme, il singolo utente? La community aspetta, e teme. ]]>

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