Home » Internet & Tecnologia

P.A. On Line: Il Mistero Dei Siti Abbandonati

19 Maggio 2003 Commenta

NAPOLI. Tra i diversi siti istituzionali della P.A., avuto riferimento nonsolo a quelli ministeriali ma anche a quelli dedicati ai piu’ disparatiservizi pubblici, accade spesso di imbattersi in siti o sezioni degli stessicompletamente abbandonate o comunque non aggiornate da tempo. E’ il caso, adesempio, di http://www.cartaidentita.it/cie/reader/index.html che tratta unargomento particolarmente attuale come la carta d’identita’ elettronica,oppure di http://www.compubblica.it/ sito ufficiale dell’Associazioneitaliana della Comunicazione Pubblica ed Istituzionale, o ancora dihttp://www.euro-pa.it, http://www.europalavoro.it/ siti che affrontanotematiche particolarmente rilevanti legate ai rapporti fra Unione Europea edIstituzioni pubbliche. Storia a se’ e’ il sito dell’AIPA (www.aipa.it), nonaggiornato da tempo, in quanto risente del momento particolare vissuto dall’Autorita’ tra soppressioni e miracolose rinascite, anche se le newslettersarrivano sempre seppur con ritardo. Non mancano, anche i momenti di impassevissuti da siti istituzionali come quello del Ministero delle Comunicazioni(www.comunicazione.it) rimasto bloccato per alcuni giorni, proprio direcente, senza alcuna spiegazione.Indubbiamente in un periodo come questo dove assume notevole rilevanza lapresenza on line delle piu’ importanti istituzioni pubbliche, lascia davveroperplessi notare come importanti siti a rilevanza pubblica vengano lasciatiper molto tempo in totale stato di abbandono, quando il vero vantaggio dellaRete e’ proprio rappresentato dalla velocita’ ed immediatezza dell’aggiornamento. Molti si limitano a riportare solo news recenti di caratteregenerale senza intervenire sui contenuti datati della home page.Eppure, ormai da tempo, si sta facendo largo, in numerosi siti pubblici, unaparticolare attenzione alla qualita’ e tempestivita’ dell’informazioneofferta ed alla sua sistemazione organica, tale da garantire un approccio ilpiu’ “indolore” possibile al navigatore che si avvicina alla rete.L’opera sara’ probabilmente completa quando anche l’informazione utilizzera’in pieno le potenzialita’ offerte dalla rete Internet e si trasformera’ ininformazione interattiva, tale da permettere non solo la consultazione maanche la partecipazione dell’utente a determinati procedimenti, sia in fasedi ricerca che nell’utilizzo stesso dell’informazione.Sara’ allora necessario un passaggio da una staticita’ dell’informazione,assai diffusa, ad un utilizzo dinamico delle risorse che la rete offre. E’il passaggio, ad esempio, da un sito puramente informativo – anche seaccurato ed autorevole – ad un sito che, accanto all’informazione, offra unasorta di interattivita’, in poche parole la partecipazione dell’utente ad unqualche processo, dal piu’ semplice al piu’ complesso.]]>

Scritto da

Commenta!

Aggiungi qui sotto il tuo commento. E' possibile iscriversi al feed rss dei commenti.

Sono permessi i seguenti tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

Home » Focus del mese

P.A. on line: Il mistero dei siti abbandonati.

19 Maggio 2003 Commenta

Tra i diversi siti istituzionali della P.A., avuto riferimento non solo a quelli ministeriali ma anche a quelli dedicati ai piu’ disparati servizi pubblici, accade spesso di imbattersi in siti o sezioni degli stessi completamente abbandonate o comunque non aggiornate da tempo. E’ il caso, ad esempio, del Sito Ministero dell’Interno – Carta d’identità elettronica che tratta un argomento particolarmente attuale come la carta d’identita’ elettronica, oppure del sito ufficiale dell’Associazione italiana della Comunicazione Pubblica ed Istituzionale, o ancora di Euro P.A.  e Europa Lavoro, siti che affrontano tematiche particolarmente rilevanti legate ai rapporti fra Unione Europea ed Istituzioni pubbliche. Storia a se’ e’ il sito dell’AIPA, non aggiornato da tempo, in quanto risente del momento particolare vissuto dall’Autorita’ tra soppressioni e miracolose rinascite, anche se le newsletters arrivano sempre seppur con ritardo. Non mancano, anche i momenti di impasse vissuti da siti istituzionali come quello del Ministero delle Comunicazioni rimasto bloccato per alcuni giorni, proprio di recente, senza alcuna spiegazione.

Indubbiamente in un periodo come questo dove assume notevole rilevanza la presenza on line delle piu’ importanti istituzioni pubbliche, lascia davvero perplessi notare come importanti siti a rilevanza pubblica vengano lasciati per molto tempo in totale stato di abbandono, quando il vero vantaggio della Rete e’ proprio rappresentato dalla velocita’ ed immediatezza dell’aggiornamento. Molti si limitano a riportare solo news recenti di carattere generale senza intervenire sui contenuti datati della home page.
Eppure, ormai da tempo, si sta facendo largo, in numerosi siti pubblici, una particolare attenzione alla qualita’ e tempestivita’ dell’informazione offerta ed alla sua sistemazione organica, tale da garantire un approccio il piu’ “indolore” possibile al navigatore che si avvicina alla rete.
L’opera sara’ probabilmente completa quando anche l’informazione utilizzera’ in pieno le potenzialita’ offerte dalla rete Internet e si trasformera’ in informazione interattiva, tale da permettere non solo la consultazione ma anche la partecipazione dell’utente a determinati procedimenti, sia in fase di ricerca che nell’utilizzo stesso dell’informazione.
Sara’ allora necessario un passaggio da una staticita’ dell’informazione, assai diffusa, ad un utilizzo dinamico delle risorse che la rete offre. E’ il passaggio, ad esempio, da un sito puramente informativo – anche se accurato ed autorevole – ad un sito che, accanto all’informazione, offra una sorta di interattivita’, in poche parole la partecipazione dell’utente ad un qualche processo, dal piu’ semplice al piu’ complesso.

Alcuni siti della P.A. stanno gia’ mettendo in pratica questo modo nuovo di concepire l’utilizzo di Internet, ma e’ necessario ancora lavorare molto per ottenere un effettivo aumento e miglioramento dei servizi disponibili in rete, cosi’ da rendere quest’ultima appetibile per quanti siano interessati ad ottenere prestazioni a valore aggiunto, vale a dire senza code agli sportelli, senza spostarsi da casa, con possibilita’ di verifica costante dello stato delle pratiche, con la possibilita’ di avvalersi di sistemi di pagamento elettronico ecc.
A tale scopo saranno utili forme di incentivazione per le amministrazioni centrali, regionali e locali alla creazione o alla implementazione di siti web da cui accedere ai servizi ed alle informazioni. Al fine di consentire un migliore sfruttamento del Web da parte della Pubblica Amministrazione si rende opportuno promuovere la sperimentazione di forme di utilizzo nuove ed ulteriori della RUPA, allo scopo di realizzare una migliore soddisfazione dei cittadini e delle imprese. L’integrazione delle tecnologie di trasporto voce ed immagini con il trasporto dati potrebbe, ad esempio, consentire, oltre all’abbattimento per la P.A. dei costi legati alle tariffe telefoniche, l’accesso di ogni cittadino a qualunque punto della rete ed ai servizi interattivi dalla stessa offerti al costo di una telefonata urbana ed il collegamento tra pubbliche amministrazioni a costo zero.
In questa ottica, il Ministero dell’Innovazione e delle Tecnologie ha acquisito un nuovo dominio di secondo livello “.gov.it” che sara’ il suffisso di tutti quei siti dell’Amministrazione Centrale e Periferica che possiedano determinati requisiti di affidabilita’. Inoltre proprio l’anno scorso, per l’esattezza il 30 maggio 2002 il Ministro Stanca ha mantenuto fede alle promesse ed e’ stata emanata dal Presidente del Consiglio dei Ministri una direttiva che, in linea con quanto fissato dalla direttiva del 13 marzo 2001, definisce i criteri di accessibilita’, usabilita’ ed efficacia ai quali i siti della P.A. dovranno attenersi per conseguire il nuovo suffisso.
Particolarmente interessanti sono i riferimenti alla carta d’identita’ elettronica ed alla carta nazionale dei servizi, nonche’ alla firma elettronica di cui al d.lgs. n. 10/2002 (art.2.5). Mentre non poteva mancare ovviamente un articolo dedicato alla privacy ed alla sicurezza (art. 2.6), argomento quest’ultimo gia’ trattato con la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 16 gennaio 2002.
La direttiva in argomento ritiene che in considerazione della rilevanza della materia e’ necessario che ciascuna amministrazione individui strutture di coordinamento esistenti o istituisca specifiche strutture o gruppi di lavoro cui affidare l’attuazione di questa normativa inerente la conoscenza e l’uso del dominio internet “.gov.it” e l’efficace interazione del portale nazionale “italia.gov.it” con le pubbliche amministrazioni e le loro diramazioni territoriali.

Se tutto procedera’ secondo quanto previsto, saranno, quindi, presto in rete veri e propri portali della pubblica amministrazione utilizzabili per consultare leggi e decreti, reperire moduli e certificati, ottenere le autorizzazioni richieste alle imprese, cercare di mettere insieme domanda e offerta di lavoro. Tra i numerosi vantaggi del piano due sono quelli piu’ evidenti: la possibilita’ da parte dei cittadini di consultare in rete i dati catastali a livello nazionale e la realizzazione di un grande risparmio da parte della pubblica amministrazione attraverso aste telematiche di tutti i beni necessari.
D’altra parte, l’avverarsi della “societa’ globale dell’informazione”, con l’universalita’ e l’interoperabilita’ delle infrastrutture e dei servizi, rende del tutto inadeguati gli approcci settoriali via via seguiti nell’affrontare il tema “informatica e pubblica amministrazione” e impone una visione d’insieme dei vari problemi ad esso attinenti e delle loro reciproche relazioni, quali: la tutela della privacy e la sicurezza (dei dati e delle informazioni, degli archivi, dei sistemi informatici e delle reti di telecomunicazioni); la proprieta’ intellettuale (dei dati e delle informazioni in circolazione) e il commercio elettronico; i documenti elettronici e la fiscalita’ per l’acquisizione di beni e servizi informatici telematici; l’integrazione computer-tv e le tecnologie “pulite”, in grado cioe’ di ridurre i rischi per gli utenti sullo stesso piano tecnologico ecc.
Appare, quindi, evidente come nell’ambito di una politica tendente al miglioramento della presenza on line della P.A., siano incomprensibili e sicuramente da evitare questi siti legati ancora ad una vecchia concezione di una occasionale e sporadica informazione pubblica on line.

Scritto da

Commenta!

Aggiungi qui sotto il tuo commento. E' possibile iscriversi al feed rss dei commenti.

Sono permessi i seguenti tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>