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Una Nuova Rete P2P Finanziata Dal Governo USA

4 Ottobre 2002 Commenta

USA – Un team di scienziati finanziato dal governo USA sta progettando una rete Peer-2-Peer tecnicamente migliore delle reti esistenti attualmente come Gnutella e Kazaa ed in futuro potrebbe addirittura rivoluzionare l’architettura dell’intero Web. Il nome del progetto è Infrastructure for Resilient Internet Systems (IRIS). Ma in cosa promette di essere migliore questo nuovo modello di P2P? Tra gli obiettivi, c’è l’aumento della velocità di ricerca e di trasferimento delle informazioni e l’invulnerabilità agli attacchi di tipo Denial of Service che consistono nel rendere un server praticamente inutilizzabile subissandolo di richieste contemporanee fino allo stallo completo. Quest’ultima caratteristica, di fronte alla possibilità che attacchi di tipo DoS possano essere autorizzati al fine di combattere lo scambio illegale di materiale protetto da copyright, in questi giorni acquista un interesse particolare. Nel Web di solito l’informazione viene conservata su un server centrale mentre in IRIS i dati vengono duplicati con il crescere della loro popolarità ottenendo un bilanciamento del carico su diverse macchine. Il fatto che l’informazione sia in grado di diffondersi migrando da una macchina all’altra la rende immune ad attacchi condotti sulle singole macchine. Che le reti P2P siano in grado di memorizzare un’enorme quantità di dati ormai è un fatto scontato, ma è risaputo anche che sono affette da notevoli problemi di scalabilità. La crescita oltre certi limiti pone seri problemi alla ricerca ed al trasferimento delle informazioni. IRIS ha tre requisiti progettuali importanti per risolvere tali problemi: 1) le risorse disponibili devono essere sempre raggiungibili (a meno di interruzioni fisiche); 2) l’aumento delle informazioni non deve compromettere le prestazioni; 3) le macchine possono essere aggiunte o rimosse senza effetti significanti per gli utenti. Rispetto alle reti P2P tradizionali come Napster, Gnutella e Kazaa, IRIS, per effettuare la ricerca delle informazioni utilizza un approccio completamente diverso. La chiave di tutto è rappresentato dalle cosiddette Distributed Hash Tables (DHT), un sistema che consente alle applicazioni distribuite su più nodi di memorizzare i dati e di recuperarli in maniera efficiente con una complessita computazionale logaritmica anziché lineare. Ciò consente, tra le altre cose, di effettuare le ricerche in tempi accettabili anche in presenza di un numero elevato di nodi. Il progetto IRIS può contare su un investimento di 12 milioni di dollari e sulle competenze di alcune delle più importanti istituzioni accademiche e di ricerca tra cui il MIT e l’Univesità di Berkeley in California. La prima applicazione sarà una versione distribuita del web e questo richiamerà naturalmente lo spettro della facilità di diffusione di musica e video piratati. Ma non sarà un ostacolo per i ricercatori del progetto IRIS. Come giustamente afferma Hari Balakrishnan, studioso del MIT e membro del progetto IRIS, “Come si può impedire alla gente di fare cose cattive? Io non credo che questo sia un problema tecnico”. Infatti Balakrishnan ed il suo team stanno sviluppando algoritmi per impedire la rimozione o il controllo delle informazioni sulla rete IRIS.

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