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Problemi Per Il Recepimento In Ambito Europeo Della Direttiva n. 95/46/CE

3 Giugno 2003 Commenta

BRUXELLES. La Commissione europea ha pubblicato, lo scorso 15 maggio, iltesto ufficiale del Rapporto sullo stato di attuazione della Direttivaeuropea in materia di protezione dei dati personali (Direttiva 95/46/CE).Sulla base anche della consultazione pubblica tenutasi nel corso del 2002 edelle osservazioni fatte pervenire dagli Stati membri e dalle autorita’nazionali di controllo, il Rapporto traccia un bilancio sostanzialmentepositivo dell’applicazione della Direttiva, che ha consentito di eliminaregli ostacoli alla libera circolazione dei dati all’interno dell’UE. Inquesto senso, la Commissione non ha ritenuto allo stato necessaria unarevisione del testo della Direttiva, come proposto da alcuni Stati,preferendo indicare alle parti interessate alcune strategie dicollaborazione per migliorare e rendere ancora piu’ effettiva la tutela cheessa intende garantire.I motivi che hanno giustificato questa decisione della Commissione di nonemendare il testo della Direttiva sono sostanzialmente tre:1. l’esperienza sinora acquisita nell’applicazione delle norme comunitariesarebbe limitata (molti Stati, come il Lussemburgo e l’Irlanda, hannoapprovato leggi di recepimento soltanto nel 2000 o nel 2001);2. molte delle difficolta’ segnalate possono essere affrontate e risolteattraverso un uso piu’ oculato degli strumenti gia’ messi a disposizionedalla Direttiva stessa, oppure attraverso opportuni emendamenti dellalegislazione nazionale di recepimento;3. il pur comprensibile desiderio di semplificare gli adempimenti richiestidalla Direttiva (manifestato soprattutto dal settore imprenditoriale) nondeve comportare un abbassamento del livello di tutela che essa garantisce, edeve tenere conto del contesto internazionale complessivo entro cui laDirettiva si colloca.Indubbiamente comunque non sono mancati nel Rapporto i rilievi negativi equindi l’indicazione delle necessarie contromisure da inserire gia’ nell’ambito di un vero e proprio “Piano di lavoro” la cui attuazione e’ previstaper la fine del 2004. Nel 2005 la Commissione tornera’ ad esaminare lo statodi applicazione della Direttiva, valutando le misure eventualmentenecessarie anche alla luce della maggiore esperienza acquisita.In realta’ non si condivide questa decisione della Commissione, di nonmodificare il testo della Direttiva. Purtroppo l’esistenza di divergenze trale varie legislazioni nazionali di recepimento e le numerose lamentele diimprese e cittadini avrebbero dovuto convincere la Commissione a prendereuna decisione diversa. La tutela dei dati personali e’ un argomento moltodelicato e complesso e non possono bastare semplici raccomandazioni o rinviial Gruppo di lavoro dei Garanti per risolvere le numerose problematicheemerse.]]>

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