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La Riforma Delle Authority: I Garanti Saranno Solo Cinque

15 Ottobre 2002 Commenta

ROMA. Il Ministro della Funzione Pubblica Franco Frattini ha predisposto undisegno di legge sulla riorganizzazione delle Authority che ben presto dovra’ essere sottoposto al vaglio del Consiglio dei Ministri. Secondo taleprogetto di legge rimarranno solo 5 Authority vere e proprie o di primolivello: quella per la privacy, per lo sciopero nei servizi pubbliciessenziali, l’Antitrust, la Consob e il Garante delle Comunicazioni, tuttigli altri organismi di regolazione diventeranno Agenzie nazionali. Lariforma Frattini, comunque, non e’ l’unica in materia ed in Parlamento sonostati presentati anche altri progetti di legge che contengono soluzioni piu'”drastiche” quali la soppressione di tutte le Autorita’ ed il trasferimentodelle loro competenze ai Ministeri.Si potrebbe dire c’erano una volta le Authority per indicare un’epocapiuttosto recente in cui al fine di regolare settori di particolareimportanza per la societa’ ed economicamente rilevanti quali laconcorrenzialita’ del mercato, la riservatezza dei dati personali, latrasparenza della borsa, il regime tariffario in specifiche materie, siricorreva a determinati organismi che venivano appositamente costituiti emantenevano una posizione di assoluta “terzieta'” rispetto alle questioni ingioco. Molti di questi organi ancora possiedono un’indipendenza che operanecessariamente non solo nei confronti dei detentori del potere di indirizzopolitico, ma anche nei confronti dei diritti e degli interessi privatirispetto ai quali la legge ha stabilito un equilibrio che spetta, appunto,alle Autorita’ amministrative far rispettare ed osservare. Purtroppo pero’,negli ultimi tempi, abbiamo assistito ad un ricorso esasperato a taliorganismi, alcuni dei quali venivano denominati Autorita’ senza averne lecaratteristiche. L’esempio piu’ recente e’ quello dell’AIPA (Autorita’ per l’Informatica della Pubblica Amministrazione) che sta vivendo ormai i suoiultimi attimi di vita prima di essere sostituita dall’Agenzia Nazionale perl’Innovazione Tecnologica voluta dal Ministro Stanca. E’ quindi per questi motivi che e’ nata l’esigenza di intervenirelegislativamente sulle numerose Autorita’ proponendo un decisivo tagliodelle strutture. Il progetto di Frattini si ispira, in particolare, ad unavecchia teoria che aggiunge ai tre classici poteri dello Stato un nuovopotere cd. “indipendente”, nell’ambito del quale vanno distinti Autorita’indipendenti di primo livello (Garanti), espressione di poteri nuovi edAutorita’ indipendenti di secondo livello (Agenzie), le quali esercitanopoteri gia’ propri di altre amministrazioni.

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La riforma delle Authority: i Garanti saranno solo cinque

15 Ottobre 2002 Commenta

Il Ministro della Funzione Pubblica Franco Frattini ha predisposto un disegno di legge sulla riorganizzazione delle Authority che ben presto dovra’ essere sottoposto al vaglio del Consiglio dei Ministri. Secondo tale progetto di legge rimarranno solo 5 Authority vere e proprie o di primo livello: quella per la privacy, per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali, l’Antitrust, la Consob e il Garante delle Comunicazioni, tutti gli altri organismi di regolazione diventeranno Agenzie nazionali. La riforma Frattini, comunque, non e’ l’unica in materia ed in Parlamento sono stati presentati anche altri progetti di legge che contengono soluzioni piu’ “drastiche” quali la soppressione di tutte le Autorita’ ed il trasferimento delle loro competenze ai Ministeri.

Si potrebbe dire c’erano una volta le Authority per indicare un’epoca piuttosto recente in cui al fine di regolare settori di particolare importanza per la societa’ ed economicamente rilevanti quali la concorrenzialita’ del mercato, la riservatezza dei dati personali, la trasparenza della borsa, il regime tariffario in specifiche materie, si ricorreva a determinati organismi che venivano appositamente costituiti e mantenevano una posizione di assoluta “terzieta’” rispetto alle questioni in gioco. Molti di questi organi ancora possiedono un’indipendenza che opera necessariamente non solo nei confronti dei detentori del potere di indirizzo politico, ma anche nei confronti dei diritti e degli interessi privati rispetto ai quali la legge ha stabilito un equilibrio che spetta, appunto, alle Autorita’ amministrative far rispettare ed osservare.
Purtroppo pero’, negli ultimi tempi, abbiamo assistito ad un ricorso esasperato a tali organismi, alcuni dei quali venivano denominati Autorita’ senza averne le caratteristiche. L’esempio piu’ recente e’ quello dell’AIPA (Autorita’ per l’Informatica della Pubblica Amministrazione) che sta vivendo ormai i suoi ultimi attimi di vita prima di essere sostituita dall’Agenzia Nazionale per l’Innovazione Tecnologica voluta dal Ministro Stanca.

Ebbene tale Autorita’ per quanto sia caratterizzata da una disciplina che delinei apparentemente tutti i connotati tipici di un’Autorita’ amministrativa indipendente, in realta’ presenta degli aspetti particolari che mal si conciliano con quest’ultima natura giuridica. Si pensi ad esempio alla procedura di nomina del presidente e dei membri che essendo governativa e’ incompatibile con l’autonomia dell’organo e puo’ comportare inevitabilmente una sorta di soggezione nei confronti del potere esecutivo. Un ulteriore rilievo che ha sempre impedito la qualificazione dell’A.I.P.A. come amministrazione indipendente deriva dal fatto che tale organo svolge la sua attivita’ espressamente a tutela di interessi propri della P.A. e non in funzione di protezione di interessi privati, come accade per le altre Authority.

 E’ quindi per questi motivi che e’ nata l’esigenza di intervenire legislativamente sulle numerose Autorita’ proponendo un decisivo taglio delle strutture. Il progetto di Frattini si ispira, in particolare, ad una vecchia teoria che aggiunge ai tre classici poteri dello Stato un nuovo potere cd. “indipendente”, nell’ambito del quale vanno distinti Autorita’ indipendenti di primo livello (Garanti), espressione di poteri nuovi ed Autorita’ indipendenti di secondo livello (Agenzie), le quali esercitano poteri gia’ propri di altre amministrazioni. I Garanti o Autorita’ risponderanno unicamente al Parlamento, mentre gli altri organismi conserveranno l’autonomia sui singoli atti, ma dovranno operare in conformita’ alle strategie economiche disegnate dal Governo.
 I nomi dei componenti delle Authority di primo livello saranno proposti dal Governo, ma spettera’ al Parlamento l’ultima decisione con un voto vincolante a maggioranza qualificata. Anche per le Agenzie sara’ il Governo a proporre i nominativi dei membri, ma a decidere saranno le commissioni parlamentari.
 Secondo il disegno di legge del Ministro della Funzione Pubblica il trattamento dei Garanti sara’ equiparato a quello dei giudici costituzionali, mentre i componenti delle Agenzie saranno equiparati ai giudici di Cassazione. Il restante personale sia in un caso che nell’altro sara’ ragguagliato agli organici della Presidenza del Consiglio.

In sintesi, quindi, maggiore indipendenza per le Authority di primo livello rispetto alle Agenzie che dovrebbero ridursi a semplici diramazioni del Governo, anche se con un minimo di autonomia.

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