Una Card Elettronica Anche Per La Difesa
ROMA. Il Comitato dei Ministri per la societa’ dell’informazione, presiedutoda Lucio Stanca, nell’ambito di una serie di iniziative per l’innovazionedigitale del Paese, ha approvato, su proposta del Ministro della DifesaAntonio Martino, il varo di un progetto per fornire a tutti i 200.000dipendenti dell’Amministrazione militare una card multiservizi dotata dimicrochip e banda magnetica che, oltre a contenere i dati di riconoscimentoe di altra natura amministrativa e matricolare personale, consente dimemorizzare la firma digitale e i dati sanitari per le missioni all’estero.La card semplifichera’ anche le delicate tecniche di identificazione perl’accesso in sicurezza ai servizi di tutta l’amministrazione della Difesa.In questo modo il personale della Difesa italiana sara’ il primo in Europa asperimentare una serie di innovazioni tecnologiche per un ampio spettro diservizi individuali, anche sensibili.Interessante iniziativa del Ministero della Difesa approvata dal Comitatodei Ministri per la societa’ dell’informazione che si sta rivelando unorgano particolarmente efficace sul fronte dell’innovazione tecnologica delnostro paese.Ma come e’ noto l’introduzione di queste card elettroniche multiservizipresenta inevitabilmente problemi di privacy ed il Garante per la protezionedei dati personali continua a seguire con particolare attenzione lequestioni concernenti queste carte elettroniche.Di recente il Prof. Gaetano Rasi, componente dell’Autorita’, in un seminarioorganizzato nell’ambito del COM-PA, ha ad esempio richiamato l’attenzionesulla necessita’ di selezionare in una prospettiva di proporzionalita’ latipologia dei dati da inserire nei documenti elettronici, i soggetti chepossono eventualmente accedere alle varie categorie di dati e le garanzieper gli interessati.Nel corso di un analogo seminario svoltosi anch’esso al COM-PA, ilSegretario generale dell’Autorita’ ha evidenziato i rischi e le varieproblematiche pratiche derivanti dall’inserimento nelle carte elettronichedelle impronte digitali. In particolare e’ stato sottolineato che laproliferazione delle smart card private, in particolare di quelle sanitarie,rende complicata la riduzione della questione ad un quadro omogeneo chepossa tener conto anche dei profili della riservatezza e di dignita’ dell’individuo coinvolto. Difatti se da una parte, vi e’ stato un arresto nellaproliferazione delle carte “pubbliche” contenenti dati sulla salute, non sipuo’ dire che lo stesso sia avvenuto sul fronte “privato”, dove prosegue laproduzione di carte contenenti dati su determinate patologie.E’ comunque indiscussa per lo sviluppo dell’e-government, secondo ilGarante, l’utilita’ e la necessita’ di una maggiore intercomunicabilita’ frale banche dati delle varie amministrazioni. Tuttavia occorre procedere dipari passo con la valutazione delle implicazioni sui diritti fondamentalidella persona, accompagnando lo sviluppo da un coinvolgimento dell’opinionepubblica e da una cosciente valutazione dei diversi interessi in gioco.]]>
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