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Una Card Elettronica Anche Per La Difesa

19 Agosto 2003 Commenta

ROMA. Il Comitato dei Ministri per la societa’ dell’informazione, presiedutoda Lucio Stanca, nell’ambito di una serie di iniziative per l’innovazionedigitale del Paese, ha approvato, su proposta del Ministro della DifesaAntonio Martino, il varo di un progetto per fornire a tutti i 200.000dipendenti dell’Amministrazione militare una card multiservizi dotata dimicrochip e banda magnetica che, oltre a contenere i dati di riconoscimentoe di altra natura amministrativa e matricolare personale, consente dimemorizzare la firma digitale e i dati sanitari per le missioni all’estero.La card semplifichera’ anche le delicate tecniche di identificazione perl’accesso in sicurezza ai servizi di tutta l’amministrazione della Difesa.In questo modo il personale della Difesa italiana sara’ il primo in Europa asperimentare una serie di innovazioni tecnologiche per un ampio spettro diservizi individuali, anche sensibili.Interessante iniziativa del Ministero della Difesa approvata dal Comitatodei Ministri per la societa’ dell’informazione che si sta rivelando unorgano particolarmente efficace sul fronte dell’innovazione tecnologica delnostro paese.Ma come e’ noto l’introduzione di queste card elettroniche multiservizipresenta inevitabilmente problemi di privacy ed il Garante per la protezionedei dati personali continua a seguire con particolare attenzione lequestioni concernenti queste carte elettroniche.Di recente il Prof. Gaetano Rasi, componente dell’Autorita’, in un seminarioorganizzato nell’ambito del COM-PA, ha ad esempio richiamato l’attenzionesulla necessita’ di selezionare in una prospettiva di proporzionalita’ latipologia dei dati da inserire nei documenti elettronici, i soggetti chepossono eventualmente accedere alle varie categorie di dati e le garanzieper gli interessati.Nel corso di un analogo seminario svoltosi anch’esso al COM-PA, ilSegretario generale dell’Autorita’ ha evidenziato i rischi e le varieproblematiche pratiche derivanti dall’inserimento nelle carte elettronichedelle impronte digitali. In particolare e’ stato sottolineato che laproliferazione delle smart card private, in particolare di quelle sanitarie,rende complicata la riduzione della questione ad un quadro omogeneo chepossa tener conto anche dei profili della riservatezza e di dignita’ dell’individuo coinvolto. Difatti se da una parte, vi e’ stato un arresto nellaproliferazione delle carte “pubbliche” contenenti dati sulla salute, non sipuo’ dire che lo stesso sia avvenuto sul fronte “privato”, dove prosegue laproduzione di carte contenenti dati su determinate patologie.E’ comunque indiscussa per lo sviluppo dell’e-government, secondo ilGarante, l’utilita’ e la necessita’ di una maggiore intercomunicabilita’ frale banche dati delle varie amministrazioni. Tuttavia occorre procedere dipari passo con la valutazione delle implicazioni sui diritti fondamentalidella persona, accompagnando lo sviluppo da un coinvolgimento dell’opinionepubblica e da una cosciente valutazione dei diversi interessi in gioco.]]>

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Una card elettronica anche per la Difesa.

19 Agosto 2003 Commenta

Una card dotata di microchip e banda magnetica che memorizza firma digitale e  dati sanitari: il Comitato dei Ministri per la societa’ dell’informazione, presieduto da Lucio Stanca, nell’ambito di una serie di iniziative per l’innovazione digitale del Paese, ha approvato infatti, su proposta del Ministro della Difesa Antonio Martino, il varo di un progetto per fornire a tutti i 200.000 dipendenti dell’Amministrazione militare una card multiservizi dotata di microchip e banda magnetica che, oltre a contenere i dati di riconoscimento e di altra natura amministrativa e matricolare personale, consente di memorizzare la firma digitale e i dati sanitari per le missioni all’estero.
La card semplifichera’ anche le delicate tecniche di identificazione per l’accesso in sicurezza ai servizi di tutta l’amministrazione della Difesa.
In questo modo il personale della Difesa italiana sara’ il primo in Europa a sperimentare una serie di innovazioni tecnologiche per un ampio spettro di servizi individuali, anche sensibili.

Interessante iniziativa del Ministero della Difesa approvata dal Comitato dei Ministri per la societa’ dell’informazione che si sta rivelando un organo particolarmente efficace sul fronte dell’innovazione tecnologica del nostro paese.
Ma come e’ noto l’introduzione di queste card elettroniche multiservizi presenta inevitabilmente problemi di privacy ed il Garante per la protezione dei dati personali continua a seguire con particolare attenzione le questioni concernenti queste carte elettroniche.
Di recente il Prof. Gaetano Rasi, componente dell’Autorita’, in un seminario organizzato nell’ambito del COM-PA, ha ad esempio richiamato l’attenzione sulla necessita’ di selezionare in una prospettiva di proporzionalita’ la tipologia dei dati da inserire nei documenti elettronici, i soggetti che possono eventualmente accedere alle varie categorie di dati e le garanzie per gli interessati.
Nel corso di un analogo seminario svoltosi anch’esso al COM-PA, il Segretario generale dell’Autorita’ ha evidenziato i rischi e le varie problematiche pratiche derivanti dall’inserimento nelle carte elettroniche delle impronte digitali. In particolare e’ stato sottolineato che la proliferazione delle smart card private, in particolare di quelle sanitarie, rende complicata la riduzione della questione ad un quadro omogeneo che possa tener conto anche dei profili della riservatezza e di dignita’ dell’individuo coinvolto. Difatti se da una parte, vi e’ stato un arresto nella proliferazione delle carte “pubbliche” contenenti dati sulla salute, non si puo’ dire che lo stesso sia avvenuto sul fronte “privato”, dove prosegue la produzione di carte contenenti dati su determinate patologie.
E’ comunque indiscussa per lo sviluppo dell’e-government, secondo il Garante, l’utilita’ e la necessita’ di una maggiore intercomunicabilita’ fra le banche dati delle varie amministrazioni.

Tuttavia occorre procedere di pari passo con la valutazione delle implicazioni sui diritti fondamentali della persona, accompagnando lo sviluppo da un coinvolgimento dell’opinione pubblica e da una cosciente valutazione dei diversi interessi in gioco.
Come e’ noto i progetti della carta d’identita’ elettronica e della carta nazionale dei servizi, congiuntamente alla firma digitale, sono attualmente individuati nelle politiche di e-government quali strumenti attraverso i quali i cittadini potranno utilmente avvalersi della rete per usufruire di nuovi servizi erogati per via telematica dalle amministrazioni pubbliche. Tali tematiche, tra l’altro, rientrano tra i progetti di emissione di una carta nazionale dei servizi, introdotta nell’ordinamento dall’articolo 8 del decreto legislativo 23 febbraio 2002 n. 10, in attuazione della direttiva 1999/93/CE in materia di firme elettroniche.
In questa prospettiva il Garante si accinge ad esprimere il parere richiesto da ultimo su uno schema di provvedimento attuativo volto a facilitare l’introduzione della carta e, in questa sede, si riserva di formulare sull’ultima versione disponibile dello schema alcune doverose riflessione sugli usi non proporzionati dei dati personali che potrebbero essere ipotizzati a vario scopo, anche a fini di contenimento della spesa sanitaria. Cio’ in utile e proficua cooperazione con gli uffici del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, ma ponendo in chiara luce gli obiettivi limiti che la disciplina internazionale e comunitaria pone al riguardo.

Si ricorda che la stessa commissione parlamentare di vigilanza, nella relazione conclusiva del 12 dicembre 2002, ha ritenuto che “nel processo in corso di utilizzo dello strumento informativo per la semplificazione del rapporto tra cittadino e «pubbliche amministrazioni» sara’ altresi’ compito della Commissione – intendendosi recepire in tal senso anche le indicazioni formulate dall’Autorita’ garante per la privacy e nel quadro di una partecipazione attiva secondo lo spirito della legge n. 675 del 1996 con riguardo alla tutela della dignita’ e liberta’ delle persone coinvolte nel trattamento dei dati personali – dotarsi di un nuovo habitus nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, vigilando anche affinche’, ove presenti implicazioni di materia tributaria, sia l’istituzione dei documenti elettronici (con particolare riferimento alla carta d’identita’ elettronica), sia l’interconnessione tra le varie istituzioni per lo scambio e la verifica delle informazioni elettroniche, non comportino il rischio di menomare i principi di riservatezza dei dati personali, con evidente, particolare riguardo ai dati sensibili, ed intervenendo nella valutazione delle finalita’ sottese alla loro accessibilita’ ed utilizzazione”.

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