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E-GOVERNMENT: MARCHE LEADER MA CON SQUILIBRI TERRITORIALI

31 Ottobre 2003 Commenta

(ANSA) – ANCONA, 31 OTT – Sono maggiori nelle amministrazioni comunali della costa e nelle province i servizi informatici, ma la loro distribuzione sul territorio dell’ interno e’ a macchia di leopardo, risentendo positivamente dell’ alto livello di reddito e di scolarizzazione dei suoi abitanti. E’ quanto emerge da una ricerca svolta dall’ Universita’ di Urbino per la Regione Marche, illustrata oggi nel corso di un incontro ad Ancona. ”La Regione e’ una delle prime in Italia per servizi informativi – ha esordito l’ assessore all’ Informatica Ugo Ascoli -. Recentemente la Regione ha approvato un decreto per cui ogni suo atto e’ in tempo reale inserito nel sito Internet, a disposizione di chiunque lo voglia consultare. Non e’ un caso se le Marche sono al primo posto per riconoscimenti in questo settore. L’ importanza della ricerca e’ proprio quella di misurare i fenomeni per poter sempre progredire”. ”L’ indagine – ha precisato poi Ascoli – evidenzia squilibri territoriali, ma anche resistenze culturali al cambiamento, difficolta’ comunicative tra i sistemi informatici di enti diversi, carenze professionali nella pubblica amministrazione e la necessita’ di una formazione dei dipendenti, cui potranno dare una risposta anche le universita’ della regione. Ma soprattutto raggiunge lo scopo di fornire agli amministratori un quadro completo sulla diffusione e gestione dei servizi informatici sul territorio, suggerendo politiche e finanziamenti adeguati”. Illustrata da Antonello Zanfei e Davide Arduini dell’ Universita’ di Urbino e realizzata in collaborazione con il Centro regionale di competenza (Crc), il Formez e il ministero per l’ Innovazione, la ricerca prende a campione 85 comuni, 18 dei quali sono stati rilevati come ”innovatori”, 31 ”attendisti” e 36 ”disinteressati”. Tra gli innovatori, oltre alle quattro province, anche Jesi, Tolentino, Montegranaro, Senigallia, Sassoferrato Appignano e Gabicce Mare, a riprova del fatto che non c’ e’ un rapporto necessario tra grandezza del comune e informatizzazione dei servizi. Figurano invece tra gli attendisti Fano, Fermo, San Benedetto del Tronto e San Severino Marche, mentre sono disinteressati, per la maggior parte, i piccoli comuni dell’ interno, da Piobbico a Cantiano a Gualdo. I piccoli comuni sono anche quelli che in genere tendono ad appaltare a societa’ d’ informatica i loro sevizi in questo settore e ad essere poco inclini all’ innovazione, ma la cosa e’ anche dovuta ad una mancanza di richiesta dei cittadini, che difficilmente nei piccoli centri sono costretti a fare code agli sportelli e ottengono in poco tempo certificati e documenti. Questo spiega anche la bassa percentuale di diffusione di servizi informatici allo sportello (front office) delle Marche, rispetto al resto dell’ Italia, mentre al contrario i servizi interni di rete della pubblica amministrazione (back office locale) e quelli collegati alla rete nazionale (back office centrale) rientrano nella media italiana. Sono invece diseguali nelle quattro province gli investimenti in macchinari e formazione. Mentre Pesaro-Urbino e Ancona mostrano un andamento equilibrato nei fondi stanziati per i due settori, Ascoli Piceno ha erogato fino al 2002 pochi soldi in entrambi i settori (una percentuale maggiore ha pero’ interessato le tecnologie), al contrario di Macerata che ha speso piu’ in formazione che in innovazione delle macchine. La realizzazione d’ interventi differenziati territorialmente, basati pero’ su standard comuni che tendano ad uniformare le rete telematica regionale, assieme ad una maggior cooperazione e ad incrementi degli investimenti in formazione: questi i suggerimenti emersi dalla ricerca. Un aiuto in questo campo potra’ arrivare dall’ Universita’ di Urbino, il cui preside della Facolta’ di economia, Giancarlo Ferrero, ha annunciato oggi l’ istituzione di uno specifico corso di gestione informatica dell’ impresa, istituito al termine di una serie d’ iniziative in questo settore avviate dal centro di ricerca urbinate. (ANSA). /RED

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