(ANSA) – MILANO, 13 NOV – Associare il pagamento di tangenti al nome di Siemens Italia e’ un fatto ”aberrante”. E’ questa la reazione di Vittorio Rossi, amministratore delegato della controllata italiana del colosso tedesco dell’elettronica, alle notizie di stampa sull’indagine della Procura della Repubblica di Milano su alcuni dirigenti Siemens per il presunto pagamento di Tangenti al fine di ottenere commesse da parte di Enelpower. Rossi, che ha incontrato i giornalisti per presentare i dati dell’esercizio 2002-2003, si e’ detto ”rammaricato di rilevare come un soggetto come Siemens abbia dovuto apprendere dalla stampa che la procura di Milano ha fatto richieste che la riguardano”. Dopo aver espresso ”pieno rispetto e fiducia nell’Autorita’ Giudiziaria”, Rossi ha spiegato che, in merito alla richiesta della Procura di escludere Siemens dalle contrattazioni con la pubblica amministrazione, esaminata oggi dal gip Guido Salvini, ”non ci ha fatto piacere apprendere la notizia dalla stampa”, aggiungendo che il gruppo ”non e’ coinvolto nelle vicende e quindi non riteniamo che possa avere problemi di business”. In ogni caso, ”se qualche unita’ sara’ coinvolta, Siemens preparera’ opportune argomentazioni e controdeduzioni e si difendera’ nel processo e non dal processo”. Riguardo alle accuse che avrebbe mosso la Procura, Rossi ha spiegato che ”contrariamente a quanto apparso sui media” il fatto che Siemens ”farebbe della tangente una normale metodologia di acquisizione di commesse sul mercato, non e’ assolutamente vero e trovo aberrante che qualcuno possa dirlo o pensarlo”. ”Non sappiamo di che cosa saremmo accusati – ha concluso Rossi – e non abbiamo finora ricevuto comunicazioni ufficiali”.(ANSA). RED

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