TLC: CONTRIBUTO PER SERVIZI DI BASE NON VIOLA NORMATIVA UE
(ANSA) – ROMA, 25 NOV – Non viola la normativa comunitaria il decreto del ministero delle comunicazioni che nel 1998 ha istituito il fondo per il finanziamento del ”servizio universale”, e cioe’ del paniere di servizi di base garantito a tutti gli utenti a prezzi accessibili, prevedendo l’onere a carico anche degli operatori di telefonia mobile. Lo ha deciso il Consiglio di Stato (sentenza n.7257/2003) al quale si era rivolta la Omnitel per contestare la legittimita’ del decreto nella parte in cui ha esteso tout court agli operatori della telefonia mobile gli oneri per il finanziamento del costo netto degli obblighi del paniere -la societa’ ricorrente era stata chiamata dall’Autorita’ di garanzia delle Comunicazioni a partecipare per una quota del 13,8 per cento degli oneri-. I giudici hanno affermato che tale estensione ”e’ in linea con il vigente quadro normativo comunitario”. Peraltro il Consiglio di Stato, nella stessa sentenza, ha dato ragione alla Omnitel laddove la societa’ lamentava l’illegittimita’ della delibera che l’aveva individuata tra i soggetti tenuti a contribuire al fondo gia’ in relazione all’anno 1999. Infatti nel 1999 non vi era stato ”il previo accertamento della presenza di un effettivo livello di concorrenzialita’ del mercato delle Tlc, fino all’anno prima considerato sostanzialmente monopolistico”. Secondo i giudici non bastava nel 1999 ”l’apprezzabile riduzione della quota di Telecom sul mercato della telefonia e l’elevazione del livello di concorrenzialita’ reso evidente dal numero elevato di nuovi operatori” perche’ sussistessero in concreto ”i presupposti per l’imposizione del contributo a carico della Omnitel, senza acquisire il parere preventivo all’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato e senza affrontare il tema della sostituibilita’ tra i servizi di telefonia fissa e quelli di telefonia mobile”. (ANSA). YTR
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