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Ritardi Imprevisti Per L’E-Government

29 Ottobre 2002 Commenta

ROMA. La Finanziaria 2003 ha finito per incidere anche sulle risorse delMinistero per l’Innovazione e le Tecnologie e quindi inevitabilmente sulPiano di Azione di e-government in corso d’opera. Come e’ noto ilfinanziamento attuale dell’intero Piano di oltre 400 milioni di euro(attinti dai proventi derivati dalla vendita nel 2000 delle licenze UMTS),ha subito una forte contrazione e solo 100 milioni di euro sono staticoncessi dal Governo. Inevitabilmente il termine per la digitalizzazionedella pubblica amministrazione slittera’ di almeno un anno: dal 2004 al2005. Questo ritardo coinvolgera’ anche i progetti pilota del governoelettronico come la carta d’identita’ elettronica e la carta nazionale deiservizi.Sicuramente e’ stato un duro colpo per il Ministro per l’Innovazione e leTecnologie il giro di vite della Finanziaria 2003, ma d’altro canto qualcheavvisaglia gia’ vi era stata con il Documento di programmazioneeconomica-finanziaria per gli anni 2003-2006 dove per quanto venisseribadito che “il progresso tecnologico costituisce uno dei principalifattori della crescita economica, sia a livello microeconomico, sia alivello macroeconomico ed e’ pertanto urgente e necessario superare iritardi che l’Italia registra sotto molti aspetti”, successivamente venivadedicato poco spazio alla banda larga, ponendo, invece, particolareattenzione agli incentivi per l’acquisto di apparati per l’accesso alle reti(decoder, modem, router).Il Ministro Stanca, pero’, non si e’ minimamente scoraggiato nella sua operatesa alla realizzazione del piano di e-government. Come gia’ preannunciatoentro novembre la Commissione di valutazione si pronuncera’ sui 415 progettiinviati al Ministero per l’Innovazione da Regioni, Province e Comuni ed i120 milioni di euro stanziati verranno suddivisi tra i vincitori del bandoin funzione dei programmi presentati.Ma uno degli obiettivi piu’ pubblicizzati ed anche piu’ sentiti dell’interopiano nazionale e’ sicuramente rappresentato dalla realizzazione della cartad’identita’ elettronica e della carta nazionale dei servizi.La gestione della carta d’identita’ elettronica e della carta nazionale deiservizi dovrebbe essere degli enti locali e, difatti, gia’ in 55 comuniormai la carta d’identita’ elettronica e’ una realta’, poiche’ leamministrazioni sono state dotate delle apparecchiature necessarie perstampare le nuove card di riconoscimento. I tagli della finanziaria,purtroppo, rischiano di rallentare il passaggio alla fase successiva e cioe’all’estensione delle nuove tecnologie anche agli altri comuni fino adarrivare a tre milioni di tessere entro il 2003. Ma probabilmente sipotrebbe ovviare a tale inconveniente di natura economica attraverso ilricorso a forme di sponsorizzazione e convenzioni con istituti di credito.

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