EMITTENZA: DL GASPARRI; SIDDI, ITALIA COME PORTOGALLO
(ANSA) – VENEZIA, 21 FEB – ”In Italia il 55% delle risorse pubblicitarie e’ assorbito dalla televisione, solo il 33% arriva alla carta stampata: un rapporto rovesciato rispetto agli altri paesi occidentali, qualcosa di simile accade solo in Portogallo”. Parola di Franco Siddi, presidente nazionale Fnsi, ospite ieri sera, al convegno ”Legge Gasparri: pluralismo o duopolio?”, organizzato dalla Margherita regionale a Padova. ”E tale rapporto, ha denunciato Sebastiano Sortino, direttore generale Fieg – si legge in una nota diffusa oggi dalla Margherita – invertito peggiora di anno in anno: negli ultimi 3 anni la carta stampata ha perduto oltre il 30% degli introiti pubblicitari. In questo momento in Italia formalmente non si soffoca la liberta’ di pensiero, ma di fatto si eliminano le risorse necessarie per alimentare i mezzi di comunicazione”. ”Nella legge Gasparri la carta stampata e’ stata superata e dimenticata dai tetti antitrust, siamo preoccupati della tenuta del sistema dell’informazione”, ha affermato Andrea Camporese, segretario veneto della Fnsi. A farne le spese a causa di una legislazione che, secondo tutti i relatori presenti al dibattito, ”non riequilibra il sistema dell’informazione, garantendo l’accesso a piu’ soggetti” e’, appunto, la parola scritta: meno introiti pubblicitari, aumento dei costi per il consumatore finale, calo delle vendite, meno lettori, meno pubblicita’. Un circolo vizioso che intacca il cuore stesso del sistema democratico, il formarsi di un’opinione pubblica libera e plurale, perche’ – come ha ricordato la costituzionalista Lorenza Carlassarre – una democrazia senza libera informazione non puo’ esistere”. ”Quando si taglia acqua a monte, tutto il bosco ne soffre”, e’ stata l’immagine offerta da don Cesare Contarini, direttore del diocesano La Difesa del Popolo, che si e’ detto preoccupato per la sorte dei mezzi di informazione piu’ piccoli, ma – ha aggiunto, ”non basta cacciare Berlusconi per risolvere il problema”. ”Una materia, l’informazione, da 20 anni in Italia regolata a colpi di decreto-legge, per perpetuare sine die un regime temporaneo” ha ricordato Carlassarre. Ultimo di una lunga serie di esempi, il decreto salva-Rete4 convertito in legge dal Parlamento che, secondo l’on. della Margherita Antonio Maccanico, ”ha legittimato l’occupazione abusiva di frequenze della rete Mediaset”. ”Ma la legge Gasparri non potranno blindarla e dovra’ essere votata articolo per articolo – ha aggiunto Maccanico – allora ci sara’ spazio per una grande battaglia”. L’on. Andrea Colasio, anch’ egli della Margherita, ha ricordato la maratona dell’ opposizione di due giorni e due notti alla Camera ”a difesa della Costituzione” e ha precisato che ”la legge per il riordino del sistema radiotelevisivo attiene a valori non negoziabili”: ”Non facciamo una battaglia perche’ Mediaset e’ di Berlusconi – ha aggiunto – la nostra e’ stata e sara’ una battaglia per il pluralismo che, come ha sentenziato la Corte Costituzionale, merita una tutela rafforzata”. Diego Bottacin, coordinatore della Margherita veneta, ha chiesto che venga definito un progetto di riforma complessivo del sistema radiotelevisivo nazionale e locale, basato su dei criteri che prevedano tra l’altro ”una rete di servizio pubblico pagata dal canone e senza pubblicita’, le altre reti private in un mercato libero e plurale”.(ANSA).
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