(ANSA) – BRUXELLES, 8 MAR – Il ministro per l’Innovazione e le tecnologie, Lucio Stanca, ha definito ”benvenuta” una proposta – avanzata dal gruppo Microsoft – di far pagare una sorta di ‘francobollo’ a chi fa invii in massa di e-mail in genere indesiderate, il cosiddetto ”spamming”. ”Questa idea, come tutte le altre contro lo spamming, sono benvenute”, ha detto Stanca parlando a giornalisti a Bruxelles, sottolineando che questo delle e-mail indesiderate ”e’ un fenomeno negativo, deteriore, che riduce l’utilita’ della posta elettronica e di internet”. Il ministro ha pero’ avvertito che non ci sono singole iniziative in grado risolvere il problema. La ”proposta-Microsoft”, ha sintetizzato il ministro riferendo su un’iniziativa poco pubblicizzata del gruppo informatico americano, riguarda solo le spedizioni ”a grappolo, a gruppi, in grande quantita”: l’obbiettivo e’ quello di introdurre ”meccanismi per cui si possa arrivare a far pagare questo grosso traffico e non il singolo messaggio”. Non si tratta affatto dunque di far pagare una sorta di francobollo per ogni messaggio di posta elettronica inviato da utenti ‘normali’ in quanto cio’ rappresenterebbe ”un rallentamento enorme per la diffusione delle e-mail”, mentre ci devono essere politiche di ”sostegno, diffusione e sviluppo”.(ANSA).
(ANSA) – BRUXELLES, 8 MAR – Il ministro per l’Innovazione e le tecnologie, Lucio Stanca, ha definito ”benvenuta” una proposta – avanzata dal gruppo Microsoft – di far pagare una sorta di ‘francobollo’ a chi fa invii in massa di e-mail in genere indesiderate, il cosiddetto ”spamming”. ”Questa idea, come tutte le altre contro lo spamming, sono benvenute”, ha detto Stanca parlando a giornalisti a Bruxelles, sottolineando che questo delle e-mail indesiderate ”e’ un fenomeno negativo, deteriore, che riduce l’utilita’ della posta elettronica e di internet”. Il ministro ha pero’ avvertito che non ci sono singole iniziative in grado risolvere il problema. La ”proposta-Microsoft”, ha sintetizzato il ministro riferendo su un’iniziativa poco pubblicizzata del gruppo informatico americano, riguarda solo le spedizioni ”a grappolo, a gruppi, in grande quantita”: l’obbiettivo e’ quello di introdurre ”meccanismi per cui si possa arrivare a far pagare questo grosso traffico e non il singolo messaggio”. Non si tratta affatto dunque di far pagare una sorta di francobollo per ogni messaggio di posta elettronica inviato da utenti ‘normali’ in quanto cio’ rappresenterebbe ”un rallentamento enorme per la diffusione delle e-mail”, mentre ci devono essere politiche di ”sostegno, diffusione e sviluppo”.(ANSA).
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