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CERF: INTERNET DEVE CAMBIARE MOTORE, MANTENENDO LA ROTTA

9 Marzo 2004 Commenta

(ANSA) – ROMA, 9 MAR – ”Non si puo’ fermare la Rete per potenziarla. E’ un po’ come se fosse un aereo in volo: la sfida oggi e’ cambiare il motore, mantenendo la rotta”. Cosi’ Vinton Cerf, padre, con Robert Kahn del protocollo Tcp/Ip che e’ alla base, dal lontano 1973, del grande network mondiale di computer, ha risposto a ”Stampa Web”, in merito alla sostituibilita’ della sua creatura. Lo scienziato e’ stato intervistato dal quotidiano torinese quando e’ venuto a Roma, come delegato alla riunione mondiale dell’Icann, l’organismo tecnico che regola la grande rete ed ha ammesso:”Non avevamo previsto queste dimensioni megagalattiche. Internet era nato come progetto militare, poi si e’ allargato come progetto universitario: oggi ci sono 250 milioni di persone che la usano, non e’ poi tanto se si considera quanto e’ grande la popolazione mondiale, ma entro il 2006 arriveremo ad 1 miliardo di utenti, e l’architettura di 30 anni fa non bastera’ piu”’. Ma, tranquillizza Cerf, ”l’innovazione e’ continua. Sto collaborando con la Nasa addirittura per un Internet interplanetaria, che permetta in futuro la comunicazione tra pianeti. ”La voglia di intervenire sulla Rete da parte dei Governi e’ comprensibile”, aggiunge nell’intervista Cerf, secondo cui la responsabilita’ per quest’ ‘infrastruttura’ deve essere condivisa da tutti, nella speranza che se ne rispetti la natura, che ha poi individuato nell’accessibilita’ a tutti, nel pieno rispetto delle pari opportunita’. Della bolla speculativa della Net Economy da Worldcom-Mci, lo scienziato ha parlato come di ”un incendio in una crescita con gia’ un bel sottobosco”. Sulla battaglia per la protezione dei diritti d’autore e della proprieta’ intellettuale dalla condivisione della conoscenza resa possibile da Internet, Cerf ha infine dichiarato:”E’ come stare sul bordo del mare quando lo tsunami e’ in arrivo. Che ci piaccia o no, ogni forma di resistenza ad Internet e’ futile. Meglio cambiare i modelli di business”. (ANSA).

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