TLC: POMPEI (WIND), TELECOM ANCORA MONOPOLISTA DI FATTO
(ANSA) – MILANO, 15 MAR – Telecom, Wind ed e.Biscom a confronto sul processo di liberalizzazione della telefonia fissa. L’occasione, un convegno su ‘La concentrazione nella telefonia fissa’ organizzato dall’ Universita’ Bocconi. Insoddisfatto Tommaso Pompei, ad di Wind, secondo cui ”in Italia nelle tlc fisse c’e’ il problema del monopolio di fatto della rete di accesso detenuto dall’ex monopolista. Con l’evidente rischio che la stessa situazione sperimentata nella telefonia fissa si riproponga nel mercato della banda larga”. Una via d’uscita per Pompei e’ quella di ”effettuare una separazione societaria delle attivita’ di rete dalle attivita’ commerciali dell’ operatore dominante, al limite anche con esclusivo riferimento al mercato della banda larga”. ”Questo e’ un problema europeo, non solo italiano”, sostiene Sergio Fogli, direttore affari regolamentari di Telecom Italia Wireline, affermando che nel nostro paese ”la situazione e’ migliore rispetto a quella degli altri”. ”Per noi la competizione e’ possibile. Crediamo nella concorrenza di domani, che sara’ tra piattaforme e non tra prezzi della fonia vocale o sul canone”, aggiunge e sottolinea che in Italia l’ unbundling presenta il costo minore di tutta Europa. ”Intanto abbiamo ceduto volumi di traffico ai concorrenti e ridotto le tariffe per i clienti”. Ha un atteggiamento meno critico di Pompei il presidente e ad di e.Biscom Silvio Scaglia. ”La concorrenza con Telecom Italia e’ possibile e redditizia ma richiedera’ grandi investimenti. Per questo, si dovranno aspettare parecchi anni prima di vedere i risultati”. ”Crediamo in questo modello”, ha continuato Scaglia, illustrando gli obiettivi della societa’. ”Fino ad oggi abbiamo raggiunto piu’ di 3 milioni di famiglie che speriamo arrivino a 4 nel 2004, per farle diventare 10 alla fine del 2010. Abbiamo investito finora 2 miliardi di euro, di cui 400 milioni solo quest’ anno. Il 15% e’ nella fibra, mentre la parte piu’ consistente e’ nelle infrastrutture di rete, cosiddette routers, oltre all’ installazione fisica dal cliente”. Che la materia sia dibattuta e ancora lontana da una soluzione, non solo a livello nazionale, lo dimostra l’atteggiamento preoccupato dell’ Autorita’ per le garanzie nella comunicazioni nella persona del commissario Vincenzo Monaci. ”La quantita’ di liberalizzazione nelle tlc non e’ sufficiente a garantire la concorrenza. Nessuno in Europa si dimostra contento della gestione dei fatti. Ci si sta concentrando, infatti, su sistemi di rimedi e di riliberalizzazione per maggiori vantaggi nei confronti dei consumatori”, ha spiegato Monaci. E ha concluso: ”Il bilancio non e’ positivo, anche se il set di regole e’ piuttosto avanzato. Il problema vero e’ nella mancanza della capacita’ sanzionatoria”.(ANSA).
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