TLC: GLI HACKER ITALIANI A GENOVA PER IL MEETING NAZIONALE
(ANSA) – GENOVA, 1 APR – Il laboratorio genovese Buridda ospita per tre giorni, da domani a domenica, alcune centinaia di hacker provenienti da tutta Italia e da altri paesi europei per il settimo ‘Hackmeeting’ italiano, l’ormai tradizionale incontro delle comunita’ e delle controculture digitali. Gli ‘hacker’ tengono subito a distinguersi dai ‘cracker’:”ragazzini – spiega uno degli organizzatori, pseudonimo Azi-One – che ‘bucano’ le macchine sentendosi come il Cavaliere Nero o professionisti assoldati da multinazionali o da qualche apparato militare per scopi non dichiarati”. Gli hacker parlano invece di progetti legati alla privacy e di e-democracy. Spiegano che per emergere ci vuole ”intuito,conoscenza tecnica e voglia di smanettare sulla tastiera”. A Genova gli esperti di informatica si preparano anche ad affrontare eventuali attacchi esterni: ”stiamo intervenendo sul sistema di redistribuzione dei servizi (siti, mail e mailing list) – dice Azi-One – in cui ospitiamo realta’ indipendenti in caso fossimo sottoposti ad attacco”. Gli Hackmeeting, e’ stato spiegato oggi alla presentazione dell’appuntamento nel centro sociale Buridda, nascono prima di tutto ”per incontrarci, perche’ spesso lavoriamo insieme in rete ma non ci conosciamo direttamente”. In secondo luogo le riunioni servono per diffondere ”le conoscenze di software e progetti legati alla privacy anche a un pubblico non specializzato”. Per questo motivo gli incontri sono gratuiti ed aperti a tutti. Il meeting di Genova si propone di inserirsi idealmente anche negli eventi di Genova 2004: ”riteniamo che sia importante inserirci nelle manifestazioni di Genova Capitale della Cultura per parlare di liberta’ della rete” ha aggiunto Azi-One. L’obiettivo degli hacker e’ ”arrivare ad avere dei sistemi aderenti ai bisogni umani e non condizionati dal mercato”. In parte ci sono riusciti con il browser Gozilla e con Linux, il sistema di open-source alternativo alle piattaforme dei colossi dell’informatica, adottato ormai da molti privati e da tante aziende: ”ha un costo basso, manutenzione limitata e soprattutto non e’ legato a brevetti – ha spiegato Andrea, 25 anni, dipendente di una ditta di informatica -. Linux ha una grande diffusione anche nei server, sette su dieci girano ormai su questa piattaforma free”. A partire da domattina e fino a sabato notte, la Buridda ricablata ospitera’ 35 conferenze in una decina di stanze dai nomi ironici, come Stakanov o Proudhon, seminari su come costruirsi un cellulare o una radio internet, incontri sull’ e-democracy. Nel ‘Lan Space’ arriveranno anche apparecchiature elettroniche e digitali. L’ incontro genovese servira’ anche a pianificare il primo TransHackmetting europeo, in programma a Pola (Croazia) a giugno. (ANSA).
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