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INTERNET:CINEMA;PRODUTTORI CHIEDONO LINEA DURA PER PIRATERIA

2 Aprile 2004 Commenta

(ANSA) – ROMA, 2 APR – L’ Anica, a sostegno del decreto Urbani, chiede la linea dura contro la pirateria cinematografica e musicale, ma tra i registi convocati oggi a discuterne a Roma sorgono alcune perplessita’ sull’ applicazione pratica della nuova normativa. ”Siamo tutti d’accordo sul fatto che la pirateria debba essere combattuta – dice Marco Tullio Giordana – ma non dobbiamo alimentare l’equivoco che il diritto d’ autore limiti la liberta’ di circolazione dell’informazione che, proprio grazie ad Internet, ha avuto un aumento. Non ci si deve muovere solo in maniera repressiva”. E Carlo Verdone, che ha individuato nel dramma della pirateria una delle cause della difficolta’ di alcuni film a trovare distribuzione, esprime perplessita’: ”quante persone sono state denunciate fino ad oggi per l’uso di dvd e cassette pirata?” chiede. La risposta e’ ”zero”. Tra i dubbiosi c’ e’ anche Marco Risi: ”se il cinema a tre o cinque Euro porta piu’ spettatori, perche’ non combattere contro la pirateria anche abbassando i prezzi?”. Contro la richiesta di emendamento dei ds di annullare le sanzioni che riguardano l’uso personale tramite Internet di prodotti cinematografici e musicali senza aver pagato i diritti, e’ intervenuto, a nome dell’ Anica, il presidente Gianni Massaro: ”l’ emendamento e’ un gesto di apertura nei confronti della pirateria e non deve essere sostenuto”. Tra i presenti anche Pupi Avati, che ha sollevato il problema della percezione di reato da parte di chi acquista illegalmente, e Tony Renis, che ha ricordato come la musica sia il settore maggiormente colpito dalla pirateria, sostenendo l’abbassamento dei prezzi potrebbe essere un deterrente. Dagli Stati Uniti, Aurelio De Laurentis riferisce il segno di simpatia e ammirazione che gli americani hanno dimostrato nel constatare che in Italia ci si sta muovendo. De Laurentis ha auspicato che il decreto venga convertito in legge senza emendamenti e si e’ augurato che abbia anche il valore simbolico di riuscire a portare intorno ad un tavolo produttori di contenuti e responsabili dei service provider per concertare le regole. (ANSA).

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