(ANSA) – ROMA, 19 APR – ”La crisi e’ finita anche se e’ stata una delle piu’ violente mai registrate dal mondo dell’information technology nella sua storia”. Lo afferma Henning Kagermann, ceo della Sap, seconda industria del software al mondo dopo Microsoft, in un’intervista concessa ad Affari e Finanza, supplemento settimanale de la Repubblica. ”I segnali di una ripresa degli investimenti ci sono e si intravedono anche progetti di una certa rilevanza”, ha continuato Kagermann, secondo cui, ”il mercato del software probabilmente rivedra’ tassi di incremento delle vendite a due cifre”. ”Sono fermamente convinto che la ricerca pubblica, deve essere prevalentemente, se non esclusivamente, di base e rivolta ai settori piu’ propriamente riconducibili all’interesse collettivo, come la sanita’, ha risposto il ceo della Sap ad una specifica domanda di Affari e Finanza, chiarendo subito:”per il resto la ricerca e’ e rimane un obiettivi strategico delle aziende e qui il gap tra Europa ed Usa e’ molto vistoso”. ”Noi come Sap, ha ricordato ancora il dirigente, anche in questi anni di crisi di mercato, abbiamo continuato ad investire molte risorse, assorbendo oltre 9 mila persone tra ricercatori e sviluppatori che ci permettono di posizionarci come leader mondiale per spesa in ricerca e sviluppo nell’industria del software con oltre 1 miliardo di dollari di investimento annuo”. Alla domanda sulla ‘merger mania’, Kagermann ha subito chiarito:”Non siamo interessati a questi processi di aggregazione”, ricordando al tempo stesso che ”Sap crede moltissimo nelle potenzialita’ di sistemi di commercio elettronico, anche per le piccole e medie imprese, perche’ permettono un incremento di efficienza e riduzione dei costi”. Al termine dell’intervista, Kagermann e’ passato alle previsioni ed ha quindi spiegato:”I segnali che arrivano da governi, sanita’, amministrazioni locali e dal mondo universitario sono molto positivi e la nostra previsione e’ di una crescita superiore al 10%”. ”Ma, ha concluso, siamo solo agli inizi, come evidenziato dal recente piano britannico per la digitalizzazione dell’intero sistema sanitario”.(ANSA).

Scritto da