MICROSOFT: SIGLATO ACCORDO ANTITRUST CONSUMATORI MINNESOTA
(ANSA) – NEW YORK, 19 APR – Continua a estendersi la scia di transazioni finanziarie siglate dalla Microsoft per chiudere contenzioni legali che la vedono protagonista di accuse per abuso di posizione dominante. Dopo avere raggiunto intese milionarie con le rivali Sun Microsystems e Intertrust, adesso la casa di Redmond ha siglato un accordo con le associazioni a tutela dei consumatori del Minnesota che la avevano trascinata in giudizio per presunte lesioni antitrust chiedendo un risarcimento da 425 milioni di dollari. I termini monetari della transazione, resa nota dalla stessa Microsoft, non sono stati rivelati. Ad oggi, tuttavia, le intese raggiunte con le associazioni di consumatori in 10 Stati dell’Unione sono costate alla Microsoft la cifra complessiva di 1,55 miliardi di dollari. La transazione firmata con i consumatori del Minnesota, arriva ad una settimana esatta dall’intesa con la Intertrust Technologies (controllata da Sony e Royal Philips) alla quale – dopo 36 mesi di schermaglie giudiziali, la Microsoft ha deciso di corrispondere alla un risarcimento da 440 milioni di dollari chiudendo cosi’ un interminabile giudizio aperto con con l’accusa di avere violato i diritti su prodotti musicali e cinematografici inserendo su Windows la piattaforma multimediale Windows Media Player. Epilogo non troppo diverso – salvo l’entita’ della transazione – da quello che aveva visto coinvolte la stessa Microsoft e Sun Microsystems all’inizio di aprile. La prima produttrice mondiale di software per computer aveva raggiunto una transazione da 1,6 miliardi di dollari con Sun Microsystems al fine di chiudere un’azione legale che le vedeva contrapposte in materia di antitrust. Comportamenti impensabili sino a pochi mesi fa i quali – dopo la condanna inflitta a Micrsoft lo scorso marzo dall’Unione Europea per abuso di posizione dominante – sembrano essere divenuti naturali per Microsoft che in questo modo, sembra volere ripulire la propria immagine di colosso ‘acchiappa-tutto’ ed apparire collaborativa e disponibile in attesa di avviare il ricorso contro le decisioni dell’Ue, davanti al tribunale di Prima istanza del Lussemburgo.(ANSA).
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