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TLC: GASPARRI, NEL SUD BANDA LARGA SARA’ MOTORE SVILUPPO

11 Maggio 2004 Commenta

(ANSA) – BARI, 11 MAG – ”Non un carrozzone, ma un motore di sviluppo in piu”’: e’ questo il senso del programma per la realizzazione della larga banda nel Mezzogiorno presentato oggi in Puglia dal ministro delle comunicazioni, Maurizio Gasparri. All’ incontro con i giornalisti – tenutosi negli uffici della presidenza della Regione Puglia – sono intervenuti il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, l’ amministratore delegato di Sviluppo Italia, Massimo Caputi, il presidente di Infratel Italia, Francesco Chirichigno, il sottosegretario di Stato Giancarlo Innocanzi, l’ assessore regionale alle attivita’ produttive, Pietro Lospinuso. Obiettivo del programma e’ ridurre il divario tecnologico ed il gap infrastrutturale che penalizza le regioni del meridione d’ Italia rispetto alle zone piu’ avanzate del centro-nord. Il programma interessa tutte le regioni del Mezzogiorno, piu’ l’ Abruzzo e il Molise. In questi territori saranno realizzate infrastrutture telematiche in 205 agglomerati industriali, in 67 capoluoghi di provincia e in tutte le citta’ con piu’ di 50mila abitanti. ”La larga banda – ha detto Gasparri – vuol dire Internet veloce, vuol dire avere accesso alle banche dati delle pubbliche amministrazioni, delle unita’ sanitarie locali, navigare per conoscere, per commerciare, per vendere o comprare pacchetti turistici”. ”Oggi in alcune parti d’ Italia – ha continuato – questo servizio si svolge con rapidita’, e in pochi secondi ci si connette e ci si collega, in altre parti d’ Italia questa connessione richiede invece diversi minuti. Lo scopo che si prefigge il governo e’ quella di realizzare investimenti, d’ intesa con le Regioni, con gli enti locali, con le imprese private, per rendere ugualmente rapido in tutta Italia questo servizio”. ”Le reti telematiche con questo servizio di internet veloce a banda larga sono una esigenza – secondo Gasparri – paragonabile a quello che 50-60 anni fa poteva essere un servizio elettrico adeguato e quindi e’ una precondizione dello sviluppo”. ”Si tratta di realizzare con queste infrastrutture immateriali – ha aggiunto – un servizio che faciliti una crescita economica. Noi non vogliamo che in questa fase di sviluppo tecnologico, alcune aree d’ Italia vengano penalizzate perche’ non sono attrezzate come altre”. Per quanto riguarda le risorse finanziarie, il programma, che ha gia’ visto l’ assegnazione da parte del Cipe di 270 milioni di euro, prevede, una volta a regime, investimenti complessivi pari a 1.930 milioni di euro, di cui 930 per la realizzazione delle infrastrutture e 1.000 per il sostegno alla domanda e i servizi. Le risorse pubbliche previste sono pari a 1.150 milioni di euro, di cui 650 per le infrastrutture e 500 per i servizi. Il governo ha affidato a Sviluppo Italia, l’ agenzia nazionale per lo sviluppo d’ impresa e l’ attrazione degli investimenti, l’ attuazione del programma tramite due societa’ di scopo: Infratel Italia, per la realizzazione delle infrastrutture funzionali allo sviluppo della banda larga, e Innovazione Italia, per lo sviluppo dei programmi e dei servizi a favore dei cittadini, delle pubbliche amministrazioni e delle imprese da veicolare sulle reti ‘broadband’. ”Se a livello europeo come l’ Italia chiede e come la commissione Prodi non ha fatto, gli investimenti per le infrastrutture e quindi per le infrastrutture tecnologiche, saranno esclusi dal calcolo del limite del 3% che esiste per il deficit che ogni Stato puo’ raggiungere, e’ chiaro – ha detto Gasparri – che l’ investimento potra’ essere maggiore. E quindi il programma, che noi prevediamo minimo in tre anni, puo’ realizzarsi in tempi piu’ rapidi quanto piu’ gli Stati dell’ Unione europea saranno autorizzati per spendere in investimenti in infrastrutture”. (ANSA).

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(ANSA) – BARI, 11 MAG – ”Non un carrozzone, ma un motore di sviluppo in piu”’: e’ questo il senso del programma per la realizzazione della larga banda nel Mezzogiorno presentato oggi in Puglia dal ministro delle comunicazioni, Maurizio Gasparri. All’ incontro con i giornalisti – tenutosi negli uffici della presidenza della Regione Puglia – sono intervenuti il presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, l’ amministratore delegato di Sviluppo Italia, Massimo Caputi, il presidente di Infratel Italia, Francesco Chirichigno, il sottosegretario di Stato Giancarlo Innocanzi, l’ assessore regionale alle attivita’ produttive, Pietro Lospinuso. Obiettivo del programma e’ ridurre il divario tecnologico ed il gap infrastrutturale che penalizza le regioni del meridione d’ Italia rispetto alle zone piu’ avanzate del centro-nord. Il programma interessa tutte le regioni del Mezzogiorno, piu’ l’ Abruzzo e il Molise. In questi territori saranno realizzate infrastrutture telematiche in 205 agglomerati industriali, in 67 capoluoghi di provincia e in tutte le citta’ con piu’ di 50mila abitanti. ”La larga banda – ha detto Gasparri – vuol dire Internet veloce, vuol dire avere accesso alle banche dati delle pubbliche amministrazioni, delle unita’ sanitarie locali, navigare per conoscere, per commerciare, per vendere o comprare pacchetti turistici”. ”Oggi in alcune parti d’ Italia – ha continuato – questo servizio si svolge con rapidita’, e in pochi secondi ci si connette e ci si collega, in altre parti d’ Italia questa connessione richiede invece diversi minuti. Lo scopo che si prefigge il governo e’ quella di realizzare investimenti, d’ intesa con le Regioni, con gli enti locali, con le imprese private, per rendere ugualmente rapido in tutta Italia questo servizio”. ”Le reti telematiche con questo servizio di internet veloce a banda larga sono una esigenza – secondo Gasparri – paragonabile a quello che 50-60 anni fa poteva essere un servizio elettrico adeguato e quindi e’ una precondizione dello sviluppo”. ”Si tratta di realizzare con queste infrastrutture immateriali – ha aggiunto – un servizio che faciliti una crescita economica. Noi non vogliamo che in questa fase di sviluppo tecnologico, alcune aree d’ Italia vengano penalizzate perche’ non sono attrezzate come altre”. Per quanto riguarda le risorse finanziarie, il programma, che ha gia’ visto l’ assegnazione da parte del Cipe di 270 milioni di euro, prevede, una volta a regime, investimenti complessivi pari a 1.930 milioni di euro, di cui 930 per la realizzazione delle infrastrutture e 1.000 per il sostegno alla domanda e i servizi. Le risorse pubbliche previste sono pari a 1.150 milioni di euro, di cui 650 per le infrastrutture e 500 per i servizi. Il governo ha affidato a Sviluppo Italia, l’ agenzia nazionale per lo sviluppo d’ impresa e l’ attrazione degli investimenti, l’ attuazione del programma tramite due societa’ di scopo: Infratel Italia, per la realizzazione delle infrastrutture funzionali allo sviluppo della banda larga, e Innovazione Italia, per lo sviluppo dei programmi e dei servizi a favore dei cittadini, delle pubbliche amministrazioni e delle imprese da veicolare sulle reti ‘broadband’. ”Se a livello europeo come l’ Italia chiede e come la commissione Prodi non ha fatto, gli investimenti per le infrastrutture e quindi per le infrastrutture tecnologiche, saranno esclusi dal calcolo del limite del 3% che esiste per il deficit che ogni Stato puo’ raggiungere, e’ chiaro – ha detto Gasparri – che l’ investimento potra’ essere maggiore. E quindi il programma, che noi prevediamo minimo in tre anni, puo’ realizzarsi in tempi piu’ rapidi quanto piu’ gli Stati dell’ Unione europea saranno autorizzati per spendere in investimenti in infrastrutture”. (ANSA).

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