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COMPUTER: IN CONFESSIONALE ARRIVANO I PECCATI INFORMATICI

21 Maggio 2004 Commenta

(ANSA) – ISOLA DEL GRAN SASSO (TERAMO), 21 MAG – Arrivano anche i ”peccati informatici” nel segreto del confessionale, quelli commessi da chi utilizza in maniera distorta Internet, navigando o inviando e-mail. Il penitente del terzo millennio dovra’ chiedere perdono non solo per aver banalmente navigato in siti pornografici, ma anche per aver usato le chat-line in maniera ingannevole e per aver inviato messaggi anonimi o con indirizzo falsificato, le cosiddette ”fake mail”. L’argomento sara’ in discussione, fino a domani, al santuario di San Gabriele di Isola del Gran Sasso, nell’ambito di un convegno di aggiornamento, riservato a una quarantina di confessori, sul tema ”Riscoprire il volto di Cristo nel sacramento della Penitenza”. A tenere le lezioni sono il francescano padre Maurizio Faggioni, medico e docente di Teologia morale al pontificio ateneo Antonianum di Roma, e il redentorista padre Sabatino Maiorano, preside della pontifica accademia Alfonsiana di Roma, insieme al rettore del santuario di San Gabriele, Mario D’Ippolito. Al centro dell’attenzione vi sono anche la bioetica, con le questioni della manipolazione genetica, della fecondazione artificiale, della clonazione, e in generale la crisi del senso del peccato. Che dovrebbe cogliere anche coloro che utilizzano programmi senza licenza o scaricano illegalmente musica e filmati tramite la rete, come pure gli hacker, che violano la privacy e la sicurezza di un sistema informatico. In realta’, non si discute tanto delle ammende stabilite per il penitente, quanto di come fargli acquisire un comportamento moralmente umano, rispettoso di se’ e degli altri. ”L’ atteggiamento del confessore – spiega Maiorano – deve essere volto a far capire che un determinato comportamento puo’ creare danno ad altri e quindi a far recuperare il danno prodotto. Si tratta di dare un aiuto a chi vuole vivere responsabilmente la liberta’ offerta dai nuovi mezzi di comunicazione, per far riscoprire un uso umano dello strumento”. C’e’ anche da rilevare la differenza tra il ”peccato” e il reato informatico, quello penalmente perseguibile. ”Le due cose – precisa il padre redentorista – si incrociano, ma non si identificano”. A San Gabriele – uno dei santuari piu’ frequentati e uno dei principali luoghi di riconciliazione in Italia – la crisi del sacramento della confessione non si e’ fatta sentire negli ultimi anni: nelle domeniche piu’ affollate i trenta confessori presenti nella grande cappella della Riconciliazione (inaugurata nel 1985 da Giovanni Paolo II) non sono sufficienti a soddisfare la richiesta dei numerosi pellegrini. (ANSA).

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