UMTS:BIG A NASTRI PARTENZA,IN VISTA GUERRA TIM-VODAFONE/ANSA
(ANSA) – ROMA, 24 MAG – Partira’ ufficialmente domani la ‘guerra’ tra i big italiani alla conquista dell’Umts. Tim e Vodafone scendono infatti nell’arena dove da oltre un anno e’ attivo solo il marchio ‘3’ di H3g, con il lancio del servizio commerciale per la telefonia di terza generazione. Ultima frontiera per rimescolare le carte in un mercato ormai ‘bloccato’, dove praticamente tutti, bambini compresi, hanno il cellulare. E nel quale ci si puo’ affidare solo ai nuovi contenuti e servizi, come i fortunatissimi messaggini, o alle nuove tecnologie come questa per tentare di conquistare clienti aggiuntivi. Finite le sperimentazioni partite nei mesi scorsi con clienti ‘doc’ e clientela business, e’ arrivato quindi il momento dell’esordio vero e proprio. Ad annunciare l’avvio delle operazioni e’ stata oggi Tim. L’amministratore delegato Marco De Benedetti, ha detto: in una sola giornata ”abbiamo ricevuto piu’ ordini per i telefoni di terza generazione di quelli realizzati da H3G in un anno e mezzo”. Ma il colosso inglese non sta a guardare: la societa’ sfruttera’ il Vodafone-day in programma domani a Londra (nel corso del quale verranno diffusi i dati di bilancio) per annunciare che i servizi Umts saranno pronti proprio a partire da domani in Italia e Spagna. Del resto Vodafone ha gia’ messo piu’ di un piede nella telefonia di terza generazione, con l’offerta di connettivita’ Umts per la trasmissione dati attraverso personal computer. A partire da domani, quindi, si amplia la scelta per chi sceglie il 3G per comunicare. Una tecnologia super-veloce che i pionieri di H3G hanno sfruttato per la navigazione su Internet, i contenuti all’avanguardia e, soprattutto, la videochiamata, che consente di parlare guardando chi sta dall’altra parte del ‘filo’. Puntando su questi servizi la societa’ controllata dai cinesi di Hutchison Whampoa, che lancio’ il servizio a gennaio dell’anno scorso, e’ riuscita a conquistare (ma si tratta di una cifra ferma a marzo) 453mila clienti. Adesso, pero’, il gioco si fara’ piu’ duro, in attesa che anche Wind, probabilmente il prossimo autunno come ha detto piu’ volte il numero uno Tommaso Pompei, si butti nella mischia. A quattro anni dalla famosa asta per le licenze, che desto’ tante polemiche per l’abbandono di Blu (una vicenda che ancora si trascina nei tribunali), ma che porto’ nelle casse dello Stato la bellezza di 26.750 miliardi delle vecchie lire, si smuovono le acque. Dei cinque soggetti che si accaparrarono una licenza, infatti, la sola H3G ha rotto gli indugi, mentre le altre sono rimaste a guardare, fiaccate proprio dall’alto costo delle licenze e spaventate dalla crisi generale che ha travolto il settore tlc negli ultimi anni e dagli investimenti necessari per la realizzazione della rete. Ipse, addirittura, e’ stata praticamente smantellata, con la controllante Telefonica che ormai punta solo sulla compravendita delle frequenze per rientrare del forte investimento iniziale. Le cose, del resto, non sono andate molto diversamente nel resto d’Europa. I servizi sono partiti a singhiozzo solo in qualche Paese e alcune licenze sono state addirittura restituite agli Stati che le avevano vendute a peso d’oro. E’ il caso della Norvegia e soprattutto della Germania, dove Mobilcom ha restituito il permesso pagato nell’agosto del 2000 la bellezza di 16,37 miliardi di vecchi marchi. (ANSA)
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