TECNOLOGIA: IL VOTO DIVENTA VIRTUALE MA NON LA BOCCIATURA
(ANSA) – MILANO, 31 MAG – Una comunita’ scolastica virtuale, ma non per questo immaginaria e inconsistente, quella che il Collegio San Carlo di Milano ha sperimentato per tre anni e che, oggi, ha presentato pubblicamente come un ”esempio concreto di didattica innovativa”, dalle elementari alle superiori. All’inizio fu messo on-line il libretto scolastico e oggi, passo dopo passo, alunni, insegnanti e genitori sono ormai collegati in rete, per tutto quello che riguarda la vita scolastica, con i vari annessi e connessi. Il registro (per sicurezza quello di carta c’e’ ancora, ma tra poco potra’ sparire) e’ sempre aperto, basta collegarsi con il sito del collegio ed entrare nella community, usando la password, diversa per genitori e figli. Naturalmente ognuno accede solo alle informazioni che lo riguardano (la privacy e’ rispettatissima) o a quelle che interessano la vita del Collegio. I genitori tengono d’occhio il famigerato registro dei voti, ma con un click sul ‘numerino’, bello o brutto che sia, trovano anche la spiegazione dell’insegnante: perche’ 2 in scienze? Perche’ per tre volte ha dimenticato a casa il compito! E poi le assenze, i ritardi, le note disciplinari, tutto segnato e tutto controllabile via Internet. Ma anche i programmi, l’argomento della lezione, gli approfondimenti affrontati, tutto diventa partecipato e condiviso in questa ‘School Community’, realizzata grazie a Microsoft e in collaborazione con Microsys. ”E’ un’ esperienza unica e innovativa in Italia. Per questo – ha spiegato l’assessore all’Istruzione della Provincia di Milano, Paola Frassinetti – siamo felici di aver dato il nostro patrocinio a un’iniziativa d’avanguardia, in linea con gli obiettivi dell’assessorato. Il futuro, infatti, sara’ sicuramente questo”. Testato in una scuola certamente privilegiata, questo futuro parla comunque il linguaggio del sapere condiviso, della trasparenza, del dialogo e dello scambio continuo di esperienze: dal rettore agli insegnanti, dagli studenti ai genitori, oggi tutti hanno raccontato una vicenda tecnologica che ha cambiato abitudini e posto problemi nuovi. E’ stato un lungo percorso, che oggi si completa, in un flusso globale di dati e informazioni. E’ tutto un ‘chattare’ dunque, ma di cose serie, anche se non sempre seriose Il giudizio e’ unanimemente positivo, ma con tante sfaccettature: c’e’ l’insegnante, molto bravo e di grande esperienza, che si e’ adattato con difficolta’ alle nuove tecnologie, salvo poi scoprire che fanno perdere meno tempo in burocrazia (per esempio in vista degli scrutini) a tutto vantaggio della didattica. C’e’ il ragazzo che all’inizio si e’ sentito spiato, ma poi si e’ accorto che e’ meglio ‘preparare’ i genitori in vista dei colloqui con gli insegnanti. C’e’ la mamma molto impegnata sul lavoro, che ha pensato ”uffa, una cosa in piu’ da fare!” e adesso invece segue meglio il figlio, anche dialogando con i docenti, sollevando problemi e facendo proposte. Ma soprattutto non c’e’ un ‘grande fratello’ che fa la spia: ”non bisogna dare a questa esperienza una antipatica caratteristica ‘ispettiva’ – ha sottolineato il rettore, Don Aldo Geranzani – se cosi’ fosse, sarebbe meglio tornare al vecchio registro. La nostra idea guida resta quella di dare ai ragazzi e alle famiglie la possibilita’ di rendere quotidiano l’interesse per la scuola, perche’ la vita scolastica deve essere una verifica continua tra genitori e figli e non una serie di scontri dopo periodi di silenzio e disinteresse”. Insomma, inutile nascondere o ignorare i problemi, e avere poi le brutte sorprese: anche se il voto diventa ‘virtuale’, la bocciatura resta un fatto concreto. (ANSA).
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