Roma – Nel riportare in un atto di un giudice il contenuto di un’intercettazione che riguardava altre persone, e’ stata fatta menzione, almeno apparentemente senza effettiva necessita’, del nome di un senatore. Esprimo perplessita’ e rammarico anche perche’ l’atto medesimo e’ stato reso pubblico e ampiamente diffuso attraverso le agenzie di stampa e i mezzi di informazione. Lo ha detto il presidente del Senato Marcello Pera, esprimendo il proprio rammarico per la fuga di notizie che ha contrassegnato l’inchiesta sullo spaccio di stupefacenti nella Capitale, condotta dalla procura della Repubblica di Roma, dalla quale e’ emerso il nome dell’attrice Serena grandi (http://www.serenagrandi.it) e del senatore a vita Emilio Colombo (http://www.emiliocolombo.it). Il presidente ha quindi investito del caso delle intercettazioni telefoniche di parlamentari il presidente della Giunta delle elezioni e delle immunita’ parlamentari del Senato, Giovanni Crema. V’e’ poi stato colloquio tra il presidente della Camera Casini e il Garante per la protezione dei dati personali Rodota’ sempre in merito ai mezzi d’informazione. Rodota’ in una nota afferma: “Alcuni servizi giornalistici hanno diffuso, unitamente a legittime notizie di cronaca, foto segnaletiche ed altri dati relativi in particolare a conversazioni ed utenze telefoniche, in violazione della disciplina sui doveri d’ufficio di appartenenti alle forze dell’ordine, richiamati anche in atti generali dei relativi vertici, e in contrasto con la normativa sulla protezione dei dati e del diritto d’autore”. L’Autorita’ sottolinea l’illiceita’ dei fatti e spiega di aver avviato un nuovo procedimento per accertare i responsabili”. Si riserva inoltre, conclude la nota, di adottare i necessari provvedimenti d’urgenza e di denuncia all’autorita’ giudiziaria.]]>

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