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DOMAIN NAMES: 100 Milioni per un dominio; Quando il domain grabbing diventa estorsione

16 Luglio 2002 Commenta

Il sito internet “Maciste”, pubblicato all’indirizzo  www.maciste.it, di recente e’ stato interessato da una vicenda piuttosto preoccupante che puo’ aprire spiragli per delle nuove attivita’ criminose legate al mondo della rete.
Il sito in questione e’ on line dal 1/11/00 ed ha un traffico medio quotidiano molto elevato  (ca. 9.000 uniques, 70.000 page view) oltre a gestire una newsletter di ca. 55.000 iscritti.
I proventi economici sono costituiti prevalentemente dagli importi generati dai software telefonici (dialer) per accedere alle aree riservate dello stesso sito.
Il webmaster e’ anche il registrant dei domain names maciste.it e maciste.org.
Il domain name maciste.com, mai pubblicato, risultava invece intestato a persona fisica di Milano, che alla scadenza non lo rinnovava; lo stesso pero’ veniva registrato immediatamente dopo, da una societa’ con collegamenti a Singapore.
Il webmaster di “maciste” inizia a contattare la societa’ per ottenere la cessione del domain name maciste.com, ma da questo momento inizia un’odissea per niente piacevole. Alla richiesta di cessione del dominio, gli vengono richiesti cento milioni delle vecchie lire.

Palermo – Nel caso sopra esaminato, la societa’ registrante il domain name maciste.com non solo rifiuta l’offerta del webmaster, ma lo ricontatta proponendogli di pubblicare sul dominio maciste.com una copia (mirror) di “Maciste” offrendo al titolare del sito il cinquanta per cento dei proventi che sarebbero stati generati da dialer telefonici, in caso di rifiuto la societa’, essendo titolare delle estensioni .tld, .biz, .us, .net, .info, etc. dello stesso domain name, (cosi’ come risultava sedicente intestataria di altri tremila nomi a dominio) avrebbe pubblicato su quei nomi a dominio, in ogni caso, una copia del sito “Maciste” ma con altro dialer e quindi senza suddivisione di proventi alcuna.

In seguito il webmaster viene contattato telefonicamente decine di volte al fine di ottenere il suo consenso sempre alla medesima proposta, fino a ricevere una e-mail di un tale Stephen Jhon Langton contenente un’offerta di vendita dei domini maciste.com, maciste.net, maciste.us, maciste.info, maciste.biz, maciste.cc al prezzo di 50.000 euro +IVA comprendente anche il deposito del marchio.

Ora a prescindere da quest’ultima offerta che costituisce il classico caso di domain name grabbing i cui rimedi sono ormai noti, l’aspetto piu’ interessante dell’intera vicenda e’ sicuramente costituito da quella “minaccia” iniziale della societa’ di pubblicazione dei contenuti del sito sotto altre estensioni del nome di dominio con dialer differente.

In questo caso esistono elementi sufficienti per poter parlare di tentativo di estorsione, anche se di fronte a queste nuove fattispecie e’ sempre opportuno adottare una certa cautela. Come e’ noto l’estorsione viene definita dall’art. 629 del codice penale come “Chiunque, mediante violenza o minaccia, costringendo taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procura a se’ o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno…….”.

Ora la minaccia di utilizzare comunque il contenuto del sito “maciste” e’ evidente, come anche il tentativo di costrizione ad accettare l’offerta. Anche l’ingiusto profitto (che secondo la giurisprudenza prevalente e la dottrina potrebbe essere inteso anche come una qualsiasi utilita’ non patrimoniale, che consenta un vantaggio), collegato allo sfruttamento dei contenuti del sito su un dialer differente, e’ indubbio insieme all’altrui danno.

I maggiori problemi derivano da una carente previsione normativa di carattere generale. E’ noto che il sistema di registrazione dei nomi di dominio si fonda sul criterio meramente cronologico del first come, first served vale a dire che il nome di dominio e’ assegnato, indipendentemente dal marchio, a chiunque lo richieda per primo, senza quindi fare alcuna indagine sulla legittimita’ o meno della richiesta. Una grave lacuna, questa, che nonostante i correttivi previsti in sede di tutela, crea, comunque, indubbie difficolta’ per la configurazione del delitto di estorsione.


Altro problema non irrilevante e’ di carattere probatorio, in quanto la “minaccia” e’ solo telefonica o contenuta in messaggi di posta elettronica la cui rilevanza, in mancanza di adeguata firma elettronica, e’ discutibile.

Comunque nonostante tali difficolta’ e’ evidente che in mancanza di una piu’ adeguata ed attenta disciplina normativa, specie di carattere preventivo, non pochi sono i pericoli legati al perfezionamento di nuove fattispecie criminose in una materia cosi’ delicata come quella dei domain names.

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