Home » Focus del mese

PRIVACY: a rischio con l’arrivo degli MMS

3 Settembre 2002 Commenta

L’ultimo ritrovato della tecnologia multimediale si avvia a diventare uno strumento utilizzato non solo per inviare messaggi ed immortalare amici e parenti in tempo reale, ma anche per cogliere in flagrante qualcuno, smascherare una bugia, seguire mosse e spostamenti, fotografare un documento o una macchina rubata. La liberta’ di inserimento di immagini e suoni consentita dagli MMS, lo strumento innovativo nato dall’evoluzione degli SMS, non ha quindi mancato di destare la preoccupazione del Garante per la protezione dei dati personali, il quale entro settembre valutera’ se mandare foto via MMS violi o meno la privacy. “Dopo la pausa estiva la questione MMS sara’ sul mio tavolo – spiega il Garante per la privacy – e analizzeremo il problema delle foto inviate tramite cellulare”.


Pisa – Gli MMS, Multimedia Messaging Service, sono messaggi di testo arricchiti da immagini, suoni e filmati. Al pari degli SMS possono essere inviati da telefono a telefono in maniera semplice e immediata tramite uno o piu’ operatori che si occupano di fornire il servizio ed addebitarlo all’utente finale. Cio’ che cambia rispetto agli SMS e’ l’infrastruttura che permette il loro invio e la loro ricezione, nonche’ le applicazioni che e’ possibile sviluppare attorno a questo nuovo mondo della messaggistica multimediale.
La nuova generazione degli M-Services travolge il sistema della messaggistica tradizionale. Basti pensare che, da oggi, con i nuovi telefoni MMS, e’ possibile inviare un messaggio multimediale che puo’ arrivare anche ad una dimensione di 30 Kb. Questo significa che si possono inviare anche 10/15 immagini a colori, aggiungere un sottofondo musicale e personalizzare con del testo il proprio messaggio.
Occorre, pero’, prestare attenzione all’uso che se ne puo’ fare, in quanto possono essere utilizzati anche come sistemi di intercettazione affatto graditi.

La questione degli MMS sara’ affrontata a settembre, come ha annunciato il Garante Stefano Rodota’ e nel frattempo e’ meglio non abusarne, posto che il loro uso puo’ non rivelarsi sempre del tutto lecito. Il nodo da affrontare e’ quello delle modalita’ di utilizzazione, che sono almeno due. L’immagine si puo’ usare in un ambito ristretto, come quello della cerchia familiare, oppure si puo’ avere una diffusione dell’immagine piu’ ampia e su scala diversa. Per questo, ha affermato Rodota’, “bisogna prima di tutto segnare il confine, che non e’ cosi’ netto, e …

vedere i contesti in cui si utilizzano gli MMS. E’ chiaro che le cose cambiano molto quando si passa da una diffusione circoscritta ad una diffusione su scala diversa. Non si deve segnare un confine assoluto, ma l’utilizzazione non e’ neanche legittima in tutti i casi”.

La questione e’ allo studio da tempo ed e’ alquanto spinosa. L’utente scatta una foto e la invia con un MMS, che a sua volta puo’ essere inviato ad altri utenti. In breve, dunque, l’immagine di una persona puo’ arrivare sul cellulare di decine di utenti, senza che l’interessato possa impedirlo in qualche modo.
“Se il messaggio rimane entro un ambito ristretto come ad esempio la cerchia familiare – afferma il Garante – non sussistono problemi. Il nonno che dal mare invia la foto del nipotino ai genitori in citta’ non viola la privacy di nessuno. Se pero’ il messaggio viene diffuso, allora la legge sulla protezione dei dati personali pone dei limiti precisi”. Il Garante chiarira’ meglio la questione. Tuttavia le norme gia’ esistenti possono essere applicate anche ai messaggi multimediali.
Infatti, nel momento stesso in cui si passa da un ambito ristretto ad una diffusione su larga scala – cosi’ per come precisato da Stefano Rodota’ – diviene applicabile la legge del 1941 sul diritto di autore nella parte in cui regola la diffusione e l’esposizione delle immagini. Sebbene la legge faccia riferimento alle foto cartacee, la legge puo’ essere applicata anche alle immagini Web, televisive e agli MMS.
Inoltre, l’articolo 10 del Codice civile stabilisce il principio della riproduzione dell’immagine o esposizione, con chiaro riferimento alle tecniche di allora, quando la foto poteva essere pubblicata su di un giornale o esposta nella bacheca di un fotografo. Ma ora il principio puo’ essere esteso anche alla tv, a Internet e agli MMS. Poi, viene in considerazione anche la legge sulla privacy posto che le immagini sono considerate un dato personale.
Da quanto sopra osservato consegue che, se la diffusione e’ ampia, serve il consenso degli interessati, “a meno che la foto non ritragga situazioni di interesse pubblico, non abbia scopi scientifici o non ritragga scene pubbliche”. Il limite, in questo caso, e’ posto dal carattere della foto. Anche se gli articoli 96 e 97 della legge sul diritto d’autore permettono l’ampia diffusione di immagini con le caratteristiche sopra elencate, “non e’ possibile diffondere immagini diffamatorie o lesive della dignita’ delle persone coinvolte”.

Inoltre, nella misura in cui le foto vengano pubblicate su Internet, cio’ e’ possibile, ma solo con adeguate garanzie ed il consenso del cliente. E’ quanto ha deciso il Garante della privacy – a seguito delle segnalazioni di alcuni consumatori che hanno lamentato presunte violazioni della normativa sulla protezione dei dati personali da parte di societa’ che hanno pubblicato le foto sviluppate su un sito Web – precisando che i fotografi ed i laboratori fotografici che offrono servizi ai clienti riportando su un sito Internet le fotografie sviluppate, a disposizione del solo cliente, devono adottare adeguate misure di sicurezza, nonche’ ottenere l’autorizzazione preventiva dello stesso cliente.

In questo contesto in cui sembra essere crollato l’ultimo muro rimasto a difendere la nostra privacy, s’impone il problema di come difendersi dall’esercito di neopaparazzi. In realta’, esistono gia’ le regole per controllare il fenomeno. Con gli MMS, infatti, e’ solo piu’ veloce la procedura di scatto e invio di una foto, ma lo stesso risultato si poteva gia’ ottenere con micromacchine fotografiche digitali e computer.
Quando il progresso tecnologico, il cui sviluppo comunque non si puo’ impedire, rischia di andare in senso opposto rispetto alla morale, si impongono nuove responsabilita’ etiche ed un piu’ alto tasso di coscienza civile nella comunicazione.

Scritto da

Commenta!

Aggiungi qui sotto il tuo commento. E' possibile iscriversi al feed rss dei commenti.

Sono permessi i seguenti tags:
<a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>