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COPYRIGHT: La nuova risposta al plagio è Cactus Data Shield 200

4 Settembre 2002 Commenta

Midbar in questi giorni ha comunicato alla stampa di aver iniziato nel mese di luglio la commercializzazione di CDS-200, la seconda versione del suo sistema di protezione per i CD. La società israeliana ha precisato di essere al lavoro per realizzare CDS-300, un sistema di protezione che consentirà di copiare il CD protetto solo a chi ne avrà ottenuto il diritto e possederà la tecnologia necessaria.


La grande battaglia condotta dalle majors discografiche per impedire la pirateria industriale, ossia la duplicazione e la vendita illegale di CD musicali, sembra aver trovato una risposta nei cd. sistemi di protezione anti-copia. Si tratta di tecnologie di cui ci si avvale in fase di masterizzazione del CD originale, durante la quale vengono impresse delle firme digitali nella parte dati esterna alle tracce audio che ne rendono impossibile la riproduzione sui lettori di CD-Rom e DVD-Rom. I primi sistemi anti-copia sono stati Key2Audio di Sony e Cactus Data Shield di Midbar. Contro tali sistemi di protezione sono insorti, in primis, i consumatori che hanno messo in evidenza come tali meccanismi “facciano di tutta l’erba un fascio mettendo sullo stesso piano i clienti con i pirati” ed impedendo la copia privata ad uso personale e senza scopo di lucro, configurata come diritto riconosciuto e garantito da molti ordinamenti, compreso il nostro. Inoltre, non bisogna dimenticare che tra quegli ordinamenti, alcuni (come quello statunitense e quello italiano) prevedono un compenso per autori e produttori di opere fonoaudiovisive, che si traduce nell’imposizione di royalty sulla vendita di media (CD, cassette, mini-disc) vergini, compensando così il mancato guadagno derivante dalle copie domestiche. I consumatori hanno, quindi, tenuto a precisare che, se questa facoltà di riproduzione viene, di fatto, fortemente limitata, tale compenso non dovrebbe essere corrisposto sempre e comunque.

A fianco dei consumatori si è schierato anche il colosso olandese Philips, inventore dello standard e licenziataria della tecnologia del CD, fortemente contraria a questo tipo di protezioni che impediscono di ascoltare i CD acquistati su tutti i lettori, compresi quelli del computer. Philips, refrattaria a qualsiasi tipo di azione legale perché troppo costosa in termini di tempo e di denaro, ha comunque intimato alle case discografiche di non utilizzare il tradizionale marchio “Compact Disc Digital Audio” a causa del …

mancato rispetto del formato. Ed infatti Sony per evitare di incorrere in sanzioni da parte della Philips, ha omesso tale logo sul nuovo disco di Celine Dion per il quale ha utilizzato la sua tecnologia anti-copia Key2Audio. Tale sistema di protezione presenta una “spiacevole” novità rispetto al passato: generando dischi totalmente incomprensibili ai lettori di CD-Rom, la Key2Audio potrebbe provocare blocchi di sistema e costringere l’utente a riavviare il proprio computer per poter espellere il CD dal lettore. Per questo motivo la Sony riporta sui propri CD un piccolo avviso, recante la scritta “Will not play on  PC/Mac” (“Non riproducibile su PC/Mac”), peraltro considerato dai consumatori poco visibile e soprattutto inutile per chi non conosce l’inglese; mentre la Apple si è sentita in dovere di avvisare i propri utenti dei problemi a cui andranno incontro se provassero a riprodurre nei propri lettori i CD protetti.

Quella che sembrava la soluzione a tutti i problemi dei discografici ha incontrato un ostacolo imprevisto in post-it e pennarelli. Infatti, la tedesca Chip.de ha spiegato come i sistemi di protezione Key2Audio e Cactus Data Shield potessero essere disabilitati semplicemente coprendo con un post-it ovvero annerendo con un pennarello indelebile l’estremità inferiore iridescente ( a 2 cm dal bordo esterno) dei CD protetti. I nuovi CD avevano, infatti, una traccia esterna, la prima, che mandava in confusione il lettore del PC, che leggeva continuamente la prima traccia, senza passare ai brani musicali veri e propri.
In questi giorni la Midbar ha annunciato di aver iniziato a luglio la commercializzazione di una seconda versione dei propri sistemi di protezione, denominata “CDS-200”, che consente la riproduzione dei CD sui computer attraverso un sistema proprietario senza causare danni, quali il blocco del sistema, a chi voglia ascoltare musica sul proprio PC. La nuova versione di Cactus Data Shield è, a detta di Midbar, immune anche dal trucchetto del pennarello o del post-it, che aveva messo in crisi gli originali sistemi anti-copia. L’azienda israeliana ha, poi, precisato di essere impegnata a perfezionare “CDS-300”, la terza versione del proprio sistema di protezione, che consentirà agli utenti, mediante l’adozione di un meccanismo di digital rights management (DRM) di copiare musica su hard disk, ma solo per chi avrà il diritto di riprodurre i brani e disporrà di un player (hardware o software) capace di gestire il DRM.

La battaglia, dunque, non è ancora finita: è chiaro, infatti, che tali sistemi di protezione …

non sono infallibili, per cui coloro che sono interessati alla pirateria industriale tenteranno di dotarsi degli strumenti necessari, mentre chi verrà, come al solito, penalizzato è il consumatore che voleva semplicemente ascoltare un brano su un supporto diverso da quello per il quale era stato creato.

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