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Ancora pochi anni di vita per il vecchio bancomat

25 Ottobre 2002 Commenta

E’ ormai arrivato all’ultima fase il processo di trasformazione delle carte di debito e credito a banda magnetica in quelle dotate di microcircuito. Sono in corso, difatti, diversi progetti-pilota a Taranto, Alessandria, Lecco e Prato che presumibilmente si concluderanno verso il 2006 e subito dopo si procedera’ con la migrazione a livello nazionale durante la quale si dovra’ garantire la compatibilita’ di carte e terminali con lo standard Emv (da Europay-Mastercard e Visa, i due circuiti di pagamento che hanno promosso questo cambiamento). L’intero processo coinvolgera’ oltre 20 milioni di carte bancomat e almeno un terzo dei 34.000 distributori noti come Atm (Automatic teller machines) e comportera’ per il sistema bancario una spesa non indifferente di almeno 165 milioni di euro.

Il servizio Bancomat che consente ai correntisti bancari di prelevare denaro contante sul proprio conto corrente mediante l’uso di una carta magnetizzata, non rientra nel novero dei trasferimenti elettronici dei fondi intesi in senso stretto, in quanto non si verifica in realta’ alcun trasferimento di somme dal patrimonio di un soggetto a quello di un altro soggetto. E’, tuttavia, un servizio gestito in modo automatizzato, per la cui fornitura le banche e la SIA debbono elaborare ed inviare messaggi elettronici.
Il servizio, quindi, coinvolge tre soggetti diversi:
1. la banca installatrice dell’Atm (terminale “cash-despencer”) che provvede a rifornire di denaro;
2. la soc. “SIA”, con la quale tutti gli Atm sono permanentemente collegati (on line) e che gestisce il sistema informatico che provvede al riconoscimento dell’utente attraverso la carta magnetica ed il PIN nonche’ al controllo dei limiti entro i quali egli puo’ prelevare il denaro quale che sia l’Atm che usa;
3. la banca, presso cui l’utente ha un conto corrente alla quale la SIA comunica in successione di tempo (off-line) l’avvenuto versamento e che ovviamente provvede ad addebitarne l’importo sul conto. E’ questa la banca che stipula con l’utente il contratto relativo a tutto il servizio e rilascia la carta magnetica.

Un’autorevole corrente dottrinaria (BORRUSO) ritiene che il servizio Bancomat comporta la creazione di un rapporto trilaterale, preesistente al pagamento, tra il correntista, la banca presso cui egli ha il conto corrente e la banca che ha installato il terminale “cash-despencer” e che, attraverso esso, provvede poi al pagamento in quanto, avendo aderito alla convenzione interbancaria che ha dato vita al servizio stesso, ha accettato, implicitamente, ma con assoluta chiarezza, la delegazione di pagamento fattagli dalla prima ai sensi dell’art. 1269 cod. civ.

Chiaramente i poteri della banca nell’ambito di questo contratto tipo sono particolarmente incisivi e vanno dalla possibilita’ di modificare in qualunque momento le istruzioni mediante comunicazione scritta al correntista o tramite avvisi esposti nei locali dell’azienda stessa fino alla possibilita’ di trattenere la carta, per motivi di sicurezza, nel caso di utilizzo errato rispetto alle istruzioni dello sportello Bancomat. Inoltre l’azienda di credito ha la facolta’ di modificare l’ubicazione degli sportelli Bancomat, sospendere ed abolire il servizio in qualunque momento, recedere dal contratto in qualunque momento dandone comunicazione scritta al correntista, il quale e’ tenuto a restituire immediatamente la carta nonche’ ogni altro materiale in precedenza consegnato. Indubbiamente la disposizione piu’ gravosa del contratto Bancomat e’ comunque quella che consente all’azienda di credito, al fine di tutelare il buon funzionamento e di garantire la sicurezza del servizio Bancomat, di procedere al blocco della carta, anche senza necessita’ di preventivo avviso al correntista.
Nonostante tali inconvenienti e’ indiscusso il successo del bancomat e questo e’ sicuramente uno dei motivi che ha indotto il sistema bancario italiano ad adeguare la carta di debito alle nuove tecnologie impiegando hardware e software compatibili con il nuovo standard Emv. Tra gli altri motivi si annovera la necessita’ di aumentare l’affidabilita’ dei bancomat specie avuto riferimento ai frequenti casi di truffa legati alle carte di pagamento, il miglioramento della qualita’ dei contatti tra banca e cliente e l’ampliamento del volume e della redditivita’ delle attivita’ bancarie.
Si ricorda, inoltre, che la nuova piattaforma consentira’ ulteriori applicazioni del bancomat legate alla telefonia, a sportelli bancari self-service ed a numerosi servizi di integrazione tra terminali bancomat ed il web.

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Ancora Pochi Anni Di Vita Per Il Vecchio Bancomat

24 Ottobre 2002 Commenta

ROMA. E’ ormai arrivato all’ultima fase il processo di trasformazione dellecarte di debito e credito a banda magnetica in quelle dotate dimicrocircuito. Sono in corso, difatti, diversi progetti-pilota a Taranto,Alessandria, Lecco e Prato che presumibilmente si concluderanno verso il2006 e subito dopo si procedera’ con la migrazione a livello nazionaledurante la quale si dovra’ garantire la compatibilita’ di carte e terminalicon lo standard Emv (da Europay-Mastercard e Visa, i due circuiti dipagamento che hanno promosso questo cambiamento). L’intero processocoinvolgera’ oltre 20 milioni di carte bancomat e almeno un terzo dei 34.000distributori noti come Atm (Automatic teller machines) e comportera’ per ilsistema bancario una spesa non indifferente di almeno 165 milioni di euro.Il servizio Bancomat che consente ai correntisti bancari di prelevare denarocontante sul proprio conto corrente mediante l’uso di una cartamagnetizzata, non rientra nel novero dei trasferimenti elettronici dei fondiintesi in senso stretto, in quanto non si verifica in realta’ alcuntrasferimento di somme dal patrimonio di un soggetto a quello di un altrosoggetto. E’, tuttavia, un servizio gestito in modo automatizzato, per lacui fornitura le banche e la SIA debbono elaborare ed inviare messaggielettronici.Il servizio, quindi, coinvolge tre soggetti diversi:1. la banca installatrice dell’Atm (terminale “cash-despencer”) che provvedea rifornire di denaro;2. la soc. “SIA”, con la quale tutti gli Atm sono permanentemente collegati(on line) e che gestisce il sistema informatico che provvede alriconoscimento dell’utente attraverso la carta magnetica ed il PIN nonche’al controllo dei limiti entro i quali egli puo’ prelevare il denaro qualeche sia l’Atm che usa;3. la banca, presso cui l’utente ha un conto corrente alla quale la SIAcomunica in successione di tempo (off-line) l’avvenuto versamento e cheovviamente provvede ad addebitarne l’importo sul conto. E’ questa la bancache stipula con l’utente il contratto relativo a tutto il servizio erilascia la carta magnetica.Tra i motivi che hanno indotto le banche ad adeguare la carta di debito allenuove tecnologie impiegando hardware e software compatibili con il nuovostandard Emv si annoverano la necessita’ di aumentare l’affidabilita’ deibancomat specie avuto riferimento ai frequenti casi di truffa legati allecarte di pagamento, il miglioramento della qualita’ dei contatti tra banca ecliente e l’ampliamento del volume e della redditivita’ delle attivita’bancarie.Si ricorda, inoltre, che la nuova piattaforma consentira’ ulterioriapplicazioni del bancomat legate alla telefonia, a sportelli bancariself-service ed a numerosi servizi di integrazione tra terminali bancomat edil web.

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