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Dominio .EU: L’Italia e’ in lizza per la gestione

16 Novembre 2002 Commenta

Chiara Ronchetti - Media & Communication Manager Register.it SpANel corso del primo Domain Day (www.DomainDay.it) organizzato da Register.it S.p.A., societa’ del Gruppo DADA leader in Italia nella registrazione e gestione dei domini Internet, e’ stata annunciata in anteprima assoluta la candidatura del consorzio denominato EURid, (EUropean Registry for Internet Domains) composto dalle Authority italiana, belga e svedese alla gara indetta dalla Commissione Europea per la gestione del .EU.
Nei prossimi giorni la stessa Commissione rendera’ note le altre candidature, poi nel giro di poche settimane designera’ il vincitore della gara con il quale definira’ le regole in base alle quali si potranno registrare i domini .EU.


Milano – Come e’ noto il 30 aprile 2002 e’ stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale delle Comunita’ Europee il Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea 733/2002 con il quale sono state dettate le norme che disciplinano la messa in opera del dominio di primo livello geografico (ccTLD) .EU nella Comunita’.
Il Regolamento ha fissato, inoltre, le condizioni di operativita’ del dominio prevedendo la designazione di un Registro, e la definizione di un quadro di politica generale entro il quale operera’ tale organismo.
 In particolare il Registro all’art. 2 del Regolamento viene definito come “l’organismo al quale sono affidate l’organizzazione, l’amministrazione e la gestione del dominio di primo livello .EU, tra cui la manutenzione delle corrispondenti banche dati e dei servizi correlati di interrogazione destinati al pubblico, la registrazione dei nomi di dominio, la gestione del Registro dei nomi di dominio, la gestione dei server dei nomi di dominio di primo livello del Registro e la diffusione dei file di zona relativi ai domini di primo livello”.
Come sostiene Chiara Ronchetti, Media & Communication Manager di Register.it, “la paternita’ del .EU non restera’ ad ICANN, l’organismo competente a livello mondiale per l’assegnazione dei nomi a dominio, bensi’ all’Unione Europea che dovra’ essere in grado di fare del .EU un dominio sicuro ed affidabile, quasi un attestato di sicurezza sul fronte dei contenuti, per poter offrire ai navigatori un ambiente certificato in cui promuovere le attivita’ di commercio elettronico”.

Chiara Ronchetti - Media & Communication Manager Register.it SpALa stessa responsabile di Register.it chiarisce che “il .EU favorira’ la diffusione di Internet offrendo maggiori opportunita’ agli imprenditori presenti sul mercato europeo e garantendo loro un accesso sicuro alle transazioni in Rete. Con particolare riferimento alle piccole e medie imprese italiane non ancora presenti in Rete, il nuovo dominio europeo aumentera’ infine la consapevolezza di quanto siano importanti le questioni inerenti la tutela della proprieta’ intellettuale e la protezione dei marchi in genere”.
E’ evidente che il dominio di primo livello .EU dovrebbe migliorare l’interoperabilita’ delle reti transeuropee, garantendo la disponibilita’ dei server di nomi .EU nella Comunita’. Cio’ avra’ effetti favorevoli sull’organizzazione e sull’infrastruttura tecnica di Internet in Europa, che trarranno beneficio dall’esistenza di un nuovo gruppo di server di nomi nella Comunita’.
Sara’ davvero interessante conoscere concretamente quali saranno i criteri di gestione del dominio adottati dal Registro e cioe’ se prevarra’ come sempre il principio del “first come, first served” o se verranno introdotti dei correttivi a tale principio. Come e’ noto, difatti, il criterio e’ meramente cronologico, per cui il nome a dominio indipendentemente dal marchio viene assegnato al primo richiedente senza fare alcuna indagine sulla legittimita’ o meno della richiesta. In tal modo puo’ verificarsi la paradossale situazione (gia’ riscontrata piu’ volte nella realta’) che un’ azienda leader in un determinato settore non possa utilizzare il proprio marchio su Internet, in quanto l’equivalente nome di dominio risulta gia’ registrato da terzi.
Alla luce anche di queste considerazioni la stessa Ronchetti ritiene opportuno ribadire quanto gia’ emerso nel corso del Domain Day e cioe’ che ultimamente si sta sentendo parlare di preregistrazioni per i domini .EU che altro non sono che iniziative “truffaldine” organizzate da societa’ private che nulla hanno a che vedere con il Registro del .EU (che non esiste ancora), ne’ tantomeno con la Commissione Europea (che ha gia’ denunciato piu’ volte tali iniziative).
Fortunatamente, sostiene la Ronchetti, anche questa “sporcaccionata” avra’ vita breve, una volta selezionato il Registro del .EU e stabilite regole e tempistiche delle pre-registrazioni “vere”.

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