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Comunicazione: Progresso a meta’

22 Gennaio 2003 Commenta

Il 15 gennaio a Roma e’ stato presentato, nel corso del summit sulla comunicazione, promosso da un comitato composto dai ministri Maurizio Gasparri, Antonio Marzano, Lucio Stanca e Giuliano Urbani, il sesto rapporto su ”l’industria della comunicazione in Italia” realizzato dall’Istituto di Economia dei media della Fondazione Rosselli. Obiettivo dello studio e’ stato quello di delineare un quadro analitico e sintetico sugli andamenti dei mercati della comunicazione del decennio 1990-2000.

Roma – Sorprendente il bilancio del rapporto realizzato dall’Istituto di Economia dei media della Fondazione Rosselli sull’industria della comunicazione, difatti, nonostante i notevoli progressi delle nuove tecnologie specie negli ultimi anni, e’ stato sottolineato che mentre i settori delle Tlc e della trasmissione dati hanno subito importanti trasformazioni, come la liberalizzazione dei mercati, i settori Media, legati al “ciclo del contenuto”, hanno vissuto trasformazioni minori rispetto a quelle attese.
In altre parole e’ mancata quella sinergia tra il mondo della Tlc e della trasmissione ed il mondo dei media tradizionali, per cui i progressi registrati nello specifico settore delle Tlc non hanno prodotto effetti nel settore audiovisivo. Ad esempio il processo di digitalizzazione del sistema televisivo e’ stato molto piu’ lento del previsto.
Gli stessi costi nel settore audiovisivo sono ancora troppo elevati e sicuramente questa e’ stata una delle cause principali del mancato decollo del relativo mercato.
Ma il decennio 1990-2000 potrebbe anche essere stato un periodo di assestamento in attesa delle grosse rivoluzioni che si preparano per il decennio successivo e che gia’ hanno visto il nostro Governo estremamente attivo sia dal punto di vista normativo che tecnico.
Innanzitutto e’ ormai prossima la diffusione delle connessioni a larga banda, in grado di costituire una base tecnica solida per la diffusione della multimedialita’ digitale.
Si ricorda che per esaminare le problematiche connesse all’ “ultimo miglio” e per lo sviluppo della larga banda, e’ stata costituita una task force tra Ministero delle Comunicazioni e Dipartimento per l’Innovazione e le tecnologie, con l’obiettivo di individuare lo stato di realizzazione delle infrastrutture e le possibili azioni di governo volte al suo rapido ed equilibrato sviluppo.
E’ stato altresi’ istituito, con decreto interministeriale del 28/2/2002 del Ministro delle Comunicazioni e del Ministro per l’Innovazione e le tecnologie, un Comitato tecnico esecutivo con compiti di coordinamento, guida e verifica a livello tecnico, per realizzare un piano nazionale di sviluppo della larga banda. Inoltre, l’art. 89 della Legge Finanziaria di quest’anno ha disposto lo stanziamento di 31 milioni di euro per favorire l’acquisto di decoder e l’accesso alla banda larga di Internet ed in particolare il contributo statale pari a 75 euro a favore di persone fisiche o giuridiche che acquistano o noleggiano o detengono in comodato un apparato di utente per la trasmissione o la ricezione a larga banda dei dati via Internet.

Al fine, poi di completare la digitalizzazione del sistema radiotelevisivo e favorire il decollo della Televisione Digitale Terrestre, il Ministero delle Comunicazioni ha emanato due decreti ministeriali che varano il “Programma per lo sviluppo e la diffusione delle nuove tecnologie di trasmissione radiotelevisiva digitale”, su frequenze terrestri e satellitari, ed agevolano l’introduzione dei sistemi audiovisivi a banda larga mediante il “Piano per lo sviluppo della radiodiffusione sonora in tecnica digitale”.

E’ stata, inoltre, costituita un’apposita Commissione che, nel primo bimestre del 2002, ha ascoltato tutti i protagonisti del settore  (emittenti radiotelevisive private nazionali e locali,  RAI, editori, produttori cinematografici, aziende costruttrici degli apparati, operatori di telecomunicazione).
Sulla base delle risultanze delle audizioni svolte e delle comparazioni tecniche e normative delle esperienze dei Paesi europei, e’ in corso di elaborazione un rapporto che contiene una prima valutazione tecnica, giuridica ed economica dello sviluppo della radiodiffusione digitale, con l’individuazione degli interventi necessari per la fase di avvio dei mercati.

Sono stati, inoltre, proposti dalla Commissione i primi interventi normativi, concretizzatisi nell’inserimento nella “Legge Obiettivo” dei piani di sviluppo delle infrastrutture di rete per la diffusione televisiva digitale terrestre, gia’ approvati dal CIPE.

Altra scommessa importante per il decennio 2001- 2010 e’ lo sviluppo dei servizi di telefonia mobile di III generazione e la conquista da parte dei terminali mobili di un ruolo realmente multimediale. In questo specifico settore, in attuazione della “legge obiettivo”, e’ stato emanato un decreto legislativo (n.198/2002) recante disposizioni volte ad accelerare la realizzazione delle infrastrutture per le reti Umts, per la televisione digitale terrestre e per la banda larga, considerate strategiche per lo sviluppo della Nazione.


Il provvedimento prevede procedure certe per il rilascio delle autorizzazioni comunali per l’installazione di reti e antenne, privilegiando il rigoroso controllo del rispetto dei limiti alle emissioni elettromagnetiche stabiliti dalla vigente normativa.
Il decreto, inoltre, prevede che per la posa delle reti gli operatori utilizzino un unico scavo al fine di limitare i disagi ai cittadini.

Inoltre, si ricorda che lo scorso 26 novembre, il Ministro delle comunicazioni, ha effettuato con successo la prima videochiamata su rete UMTS, chiamando dalla sede di H3G di Roma il dott.Guido Gentili, direttore della sede di Milano de “Il Sole 24 Ore”. Dopo questa prima videochiamata, il Ministro ne ha effettuata un’altra contattando, a Londra, Victor Li, manager del gruppo Hutchison Whampoa, azionista di maggioranza di H3G.

Il buon esito delle videochiamate, oltre a costituire la migliore dimostrazione di quanto sia ormai imminente in Italia il lancio dei servizi 3G, e’ particolarmente significativo se riferito al momento attuale, piuttosto delicato, in cui viene messa in discussione la reale disponibilita’ di questa tecnologia unitamente all’effettiva esistenza di un futuro mercato per i servizi multimediali UMTS.

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