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Anche l’UE preme l’acceleratore sulla banda larga

29 Gennaio 2003 Commenta

Bruxelles – Il Commissario europeo per le Imprese e la Societa’ dell’Informazione Erkki Liikanen ha organizzato il 28 gennaio a Bruxelles un seminario “Broadband Day” per favorire l’utilizzo dell’accesso ad Internet a banda larga.
Hanno partecipato al seminario i rappresentanti degli Stati membri responsabili in materia di banda larga e si è discusso sulle strategie per la futura diffusione della tecnologia in Europa.
Il seminario e’ stato diviso in due parti: durante la sessione mattutina sono state illustrate le politiche adottate dai singoli stati in materia di banda larga, mentre nel pomeriggio i rappresentanti industriali hanno partecipato ad una serie di dibattiti indicando gli ostacoli che impediscono la diffusione capillare della connessione veloce nel nostro continente.

E’ ormai nota la posizione dell’Unione Europea in tema di banda larga, ma evidentemente le iniziative tese a diffondere l’utilizzo e la conoscenza della connessione veloce non sono mai sufficienti e lo stesso Commissario europeo Erkki Liikanen e’ sceso in campo allo scopo di favorire questa nuova tecnologia che rivoluzionera’ il nostro modo di comunicare.
Gia’ la Commissione europea, il 15/01/2002 (Comunicazione per il Consiglio europeo di Barcellona), aveva definito la larga banda un fattore chiave per lo sviluppo economico dell’Europa, raccomandando il 2005 come target per un’ampia e diffusa disponibilita’ della nuova tecnologia in tutta l’Unione europea.
Successivamente il piano di azione e-Europe 2005 approvato dal Consiglio europeo di Siviglia nel giugno 2002, sulla scorta del piano di azione 2002 (che era soprattutto imperniato sull’estensione della connettivita’ Internet in Europa) si e’ posto come principale obiettivo quello di tradurre questa connettivita’ in un aumento della produttivita’ economica ed un miglioramento della qualita’ e dell’accessibilita’ dei servizi a profitto di tutti i cittadini europei, sulla base di un’infrastruttura a banda larga protetta e ampiamente disponibile. L’accesso a banda larga, secondo il piano, deve essere caratterizzato da un alto flusso e dall’accesso permanente ad Internet e deve rispondere anche ad un obiettivo trasversale di accesso a favore di tutti al fine di lottare contro l’esclusione sociale, dovuta ad esigenze particolari (come un handicap, l’eta’ o la malattia).
Nel quadro dell’e-Europe 2005, i principali obiettivi che l’Unione Europea intende raggiungere entro il 2005 sono:
– servizi pubblici in linea moderni;
– amministrazione elettronica (“eGovernment”);
– servizi di apprendimento elettronico (” eLearning “);
– servizi di telesalute (“eHealth”);
– un ambiente dinamico per il commercio elettronico (“eBusiness”);
– un’infrastruttura di informazione protetta;
– la disponibilita’ massiccia di un accesso a banda larga a prezzi concorrenziali;
– una valutazione comparativa e la diffusione delle buone pratiche.

La posizione del Governo italiano si e’ posta subito in linea con le iniziative europee. La larga banda sin dall’inizio e’ stata considerata “una condizione essenziale per lo sviluppo economico del Paese”. In particolare e’ apparso subito evidente che la diffusione della larga banda puo’ consentire al Paese, ai cittadini, alle imprese ed alla Pubblica Amministrazione di cogliere a pieno le opportunita’ della Societa’ dell’Informazione.
Lo stesso nuovo sistema pubblico di connettivita’ e’ stato definito come un modello architetturale che si fonda essenzialmente su servizi a larga banda, idoneo a garantire un rapido scambio di informazioni tra Pubblica Amministrazione centrale, Regioni ed Enti locali. Per il Ministro Stanca questo sistema rappresenta un pilastro fondamentale per l’esecuzione del progetto di e-Government che vede tra le sue principali finalita’ una Pubblica Amministrazione moderna, efficiente e trasparente.
Presupposto fondamentale per il funzionamento del nuovo sistema pubblico di connettivita’ e’, quindi, la piena disponibilita’ di servizi a larga banda che costituisce un insostituibile fattore abilitante per l’attuazione della Societa’ dell’Informazione ed e’ essenziale per lo sviluppo del Paese, sia in termini di crescita economica e culturale, sia in termini di qualita’ dei servizi offerti ai cittadini. In tale contesto il Ministro delle Comunicazioni e il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie hanno costituito un “Comitato esecutivo per lo sviluppo della larga banda” che ha eseguito uno specifico studio con l’obiettivo preciso di promuovere un’azione finalizzata a stimolare un circolo virtuoso di interazioni reciproche tra la diffusione di servizi applicativi e lo sviluppo il piu’ possibile omogeneo e tempestivo di infrastrutture in grado di veicolarli.
L’art. 89 della legge finanziaria 2003 e’ sicuramente una delle conseguenze piu’ importanti di tale studio. Difatti, indubbiamente, la connessione veloce verra’ favorita non poco dallo stanziamento generale di 31 milioni di euro ed in particolare dal contributo statale pari a 75 euro a favore di persone fisiche o giuridiche che acquistano o noleggiano o detengono in comodato un apparato di utente per la trasmissione o la ricezione a larga banda dei dati via Internet.
Del resto sembra che la banda larga produca effetti particolarmente favorevoli, almeno questo risulta da un nuovo rapporto del Pew Internet & American Life Project che, avuto riferimento alla realta’ statunitense, ha posto l’attenzione su come cambiano i comportamenti degli utenti che utilizzano le connessioni ad Internet ad alta velocita’ da casa. Ebbene lo studio evidenzia che gli utenti con connessione a banda larga trascorrono molto piu’ tempo sul web e fanno piu’ transazioni di quanto non facciano gli utenti che si connettono ad Internet via modem. Gli utenti a banda larga acquisiscono con piu’ facilita’ le informazioni e dispongono di mezzi piu’ veloci per comunicare, con un conseguente mutamento nella gestione dei contenuti sul web.

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