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Etica ed Internet: Un connubio difficile?

4 Marzo 2003 Commenta

Roma – Si e’ tenuta, presso la Sala Convegni del Monte dei Paschi di Siena, una tavola rotonda su un tema molto dibattuto e di grande attualita’, ossia quello dell’etica nella comunicazione in rete. L’incontro e’ stato organizzato dall’ISIMM (Istituto per lo Studio dell’Innovazione nei Media e per la Multimedialita’) insieme all’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) ed ha avuto come obiettivo principale quello di riflettere su due punti chiave dell’argomento: la responsabilita’ nella comunicazione in rete (nei suoi aspetti morali, ma anche giuridici, culturali e formativi) ed il “divario digitale” (non solo in Italia).
Ognuno dei due argomenti e’ stato trattato da un gruppo di cinque o sei esperti guidati da un moderatore. Sono intervenuti tra gli altri anche il Presidente dell’Autorita’ Garante per la Riservatezza dei Dati Personali Stefano Rodota’ ed il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri.

Diversi spunti di notevole interesse hanno caratterizzato la tavola rotonda in argomento.
In particolare, da segnalare, l’intervento del Garante per la Privacy che ha affrontato alcune tematiche molto delicate. Innanzitutto la commercializzazione on-line dei kit per i test genetici, ormai diventata “un gigantesco affare”.
La diffusione del commercio elettronico, in effetti, accanto agli indubbi effetti positivi quali i benefici alla nostra economia, comporta anche dei corollari di tutt’altra natura quale la convinzione che tutto possa essere venduto on-line in considerazione anche della relativita’ dei controlli.
Il Garante ha giustamente sottolineato questo aspetto preoccupante, ritenendo estremamente pericolosa questa tendenza sempre piu’ diffusa a far diventare la salute una pura merce in vendita su Internet senza nessuna garanzia.
Altro grosso problema affrontato dal Garante e’ quello delle allarmanti affermazioni dell’Osservatorio europeo sul razzismo di Vienna che ha assegnato all’Italia il primato in Europa sui siti calcistici razzisti, 17 su 53 esaminati (il 32%, contro il 10% in Germania ed il 4% in Gran Bretagna).
La questione e’ quella solita e cioe’ il bilanciamento tra le esigenze di tutela della liberta’ di manifestazione del pensiero prevista anche dalla nostra Costituzione e le esigenze di tutela di altri interessi giuridicamente rilevanti.

In genere, in considerazione di quei fondamentali principi di liberta’ di cui Internet puo’ rappresentare il simbolo a livello mondiale e del carattere non invasivo della rete che lascia all’utente la liberta’ di scegliere i vari servizi offerti, non si puo’ che essere tolleranti, tenuto conto anche di quelle peculiarita’ della Rete con conseguenti difficolta’ in sede di determinazione delle competenze legislative e giurisdizionali. Ma esistono dei casi particolari, come quello in argomento, che non possono essere assolutamente tollerati per il carattere estremamente lesivo di determinati contenuti qualora gli stessi siano pubblicati in rete e quindi messi a disposizione della collettivita’.
Anche in una recente riunione di tutti i Ministri della Giustizia dei paesi dell’Unione Europea e’ stato affrontato il problema del razzismo in rete e proprio il nostro Ministro Castelli ha avanzato delle perplessita’, in nome della liberta’ di manifestazione del pensiero, su un atteggiamento particolarmente duro nei confronti di determinati siti.
Il Garante ha anche affrontato una delle questioni piu’ scottanti di Internet e cioe’ la sua regolamentazione specie in considerazione del trasferimento del potere normativo (in questa materia) dagli stati nazionali alle grandi compagnie internazionali.

L’argomento e’ stato ripreso dal Ministro delle Comunicazioni Gasparri che ha preannunciato la predisposizione da parte del Ministero di un codice di regolamentazione nel quale verranno coinvolti associazioni di volontariato, per quello che riguarda minori e anziani, polizia per le telecomunicazioni, ed anche provider.
La necessita’ di una regolamentazione di Internet e’ diventata urgente negli ultimi tempi contraddistinti da una utilizzazione abusiva, incontrollata e criminale di questo strumento di informazione e di comunicazione.
Basti pensare all’inquietante connubio Internet-pedofilia, all’ipotesi di Internet come luogo privilegiato per il riciclaggio di denaro sporco per capire che se non si interviene subito a disciplinare l’uso di Internet e le sue varie applicazioni c’e’ il rischio di vedere criminalizzata la “Rete delle reti” con la conseguente perdita della liberta’ che l’ha sempre contraddistinta. Ma ritengo che la soluzione proposta da Gasparri non sia quella giusta in quanto questi “codici di regolamentazione” in un paese come il nostro di “civil law” e non “commun law” hanno un valore cogente davvero relativo.

D’altro canto Internet assume una valenza sovranazionale per cui l’unica soluzione auspicabile sarebbe quella di stipulare accordi di carattere internazionale che tengano conto delle peculiarita’ della Rete (il che purtroppo non e’ affatto facile).
Lo stesso Ministro, del resto, comprende la gravita’ della questione sottolineando che “il Codice non serve a niente se un genitore lascia il proprio figlio quattro ore davanti alla tv e altre quattro parcheggiato davanti al computer da solo”. Insomma un ruolo importante deve essere svolto anche dalle famiglie e quindi dai genitori che devono educare ad un sano uso della Rete.

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Etica Ed Internet: Un Connubio Difficile

3 Marzo 2003 Commenta

ROMA. Il 28 febbraio a Roma si e’ tenuta, presso la Sala Convegni del Montedei Paschi di Siena, una tavola rotonda su un tema molto dibattuto e digrande attualita’, ossia quello dell’etica nella comunicazione in rete.L’incontro e’ stato organizzato dall’ISIMM (Istituto per lo Studiodell’Innovazione nei Media e per la Multimedialita’) insieme all’UCSI(Unione Cattolica Stampa Italiana) ed ha avuto come obiettivo principalequello di riflettere su due punti chiave dell’argomento: la responsabilita’nella comunicazione in rete (nei suoi aspetti morali, ma anche giuridici,culturali e formativi) ed il “divario digitale” (non solo in Italia). Ognunodei due argomenti e’ stato trattato da un gruppo di cinque o sei espertiguidati da un moderatore. Sono intervenuti tra gli altri anche il Presidentedell’Autorita’ Garante per la Riservatezza dei Dati Personali Stefano Rodota’ ed il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri.Diversi spunti di notevole interesse hanno caratterizzato la tavola rotondain argomento. In particolare, da segnalare, l’intervento del Garante per laPrivacy che ha affrontato alcune tematiche molto delicate. Innanzitutto lacommercializzazione on-line dei kit per i test genetici, ormai diventata “ungigantesco affare”. La diffusione del commercio elettronico, in effetti,accanto agli indubbi effetti positivi quali i benefici alla nostra economia,comporta anche dei corollari di tutt’altra natura quale la convinzione chetutto possa essere venduto on-line in considerazione anche della relativita’dei controlli. Il Garante ha giustamente sottolineato questo aspettopreoccupante, ritenendo estremamente pericolosa questa tendenza sempre piu’diffusa a far diventare la salute una pura merce in vendita su Internetsenza nessuna garanzia.Altro grosso problema affrontato dal Garante e’ quello delle allarmantiaffermazioni dell’Osservatorio europeo sul razzismo di Vienna che haassegnato all’Italia il primato in Europa sui siti calcistici razzisti, 17su 53 esaminati (il 32%, contro il 10% in Germania ed il 4% in GranBretagna). La questione e’ quella solita e cioe’ il bilanciamento tra leesigenze di tutela della liberta’ di manifestazione del pensiero previstaanche dalla nostra Costituzione e le esigenze di tutela di altri interessigiuridicamente rilevanti. Anche in una recente riunione di tutti i Ministridella Giustizia dei paesi dell’Unione Europea e’ stato affrontato ilproblema del razzismo in rete e proprio il nostro Ministro Castelli haavanzato delle perplessita’, in nome della liberta’ di manifestazione delpensiero, su un atteggiamento particolarmente duro nei confronti dideterminati siti.Il Garante ha anche affrontato una delle questioni piu’ scottanti diInternet e cioe’ la sua regolamentazione specie in considerazione deltrasferimento del potere normativo (in questa materia) dagli stati nazionalialle grandi compagnie internazionali. L’argomento e’ stato ripreso dalMinistro delle Comunicazioni Gasparri che ha preannunciato lapredisposizione da parte del Ministero di un codice di regolamentazione nelquale verranno coinvolti associazioni di volontariato, per quello cheriguarda minori e anziani, polizia per le telecomunicazioni, ed ancheprovider.]]>

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