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L’analisi su tutti i siti della Pubblica Amministrazione.

5 Marzo 2003 Commenta

Roma – Si e’ svolto il Convegno di Presentazione del 7° Rapporto sulle Citta’ Digitali in Italia, la tradizionale indagine sui siti della pubblica amministrazione realizzata dalla Rur (Rete urbana delle rappresentanze), in collaborazione con il Dipartimento della Funzione Pubblica, Formez e Censis.
Si tratta di un appuntamento ormai molto atteso all’interno di una vasta comunita’ di interesse attenta alle dinamiche di innovazione della P.A. E’ la piu’ completa ricognizione, circa 500 siti analizzati, capace di rendere ampiamente conto di una realta’ ormai strategica per le attivita’ di informazione, comunicazione ed erogazione di servizi delle P.A.
Il convegno di presentazione dell’indagine ha visto la presenza del Ministro della Funzione Pubblica, Luigi Mazzella e del Direttore dell’Agenzia nazionale per l’innovazione tecnologica, intervenuto in rappresentanza del Ministero. Di fronte ad una vasta platea di persone sono intervenuti Carlo Flamment, presidente del Formez, Gianni Dominici, Direttore della Ricerca, Giuseppe Roma, Direttore del Censis e Presidente della Rur, Giuseppe De Rita, Segretario Generale del Censis e Presidente della Rur.

Notevoli sono i progressi della presenza on line delle Amministrazioni Locali, ma resta ancora molto da lavorare. Questo e’ in sintesi il bilancio del 7° Rapporto sulle Citta’ Digitali in Italia, un’indagine approfondita sui siti Internet delle Regioni, Province e Comuni capoluogo di Provincia.
Come e’ noto gli enti locali, in particolare i comuni, rappresentano gli attori principali del piano di e-government del Paese, in quanto destinati a realizzare gli sportelli di front-office per la erogazione dei servizi integrati al cittadino.
Date le diverse dimensioni, i fattori di scala in gioco e le differenti capacita’ nell’utilizzo delle moderne tecnologie, si e’ messa a punto una strategia che non accentui ulteriormente, in relazione ai servizi erogati dagli enti locali, le differenze tra i cittadini e le imprese in funzione della zona in cui risiedono.
L’obiettivo finale e’ quello di favorire ed accelerare non solo la completa informatizzazione di tutti gli enti locali, ma anche la loro connessione ad una delle reti di area accessibili sul loro territorio e, soprattutto e contestualmente, la esposizione in rete dei servizi standard, definiti per ogni tipologia di ente (Azione 3.1.4).

Particolare rilevanza, per quanto riguarda i comuni, ha l’esposizione sulla rete dei servizi anagrafici e di stato civile, sia in relazione alla esigenza di integrazione delle anagrafi a livello nazionale, sia in relazione alla esigenza di supportare il Portale per i servizi di certificazione proposto nella Azione 5.2.2. del Piano di e-government.

In questo quadro generale notevole rilevanza ha, quindi, lo sviluppo delle reti civiche da parte delle amministrazioni comunali, non solo per l’erogazione dei servizi pubblici, ma anche per lo sviluppo della partecipazione dei cittadini e per la promozione della dimensione sociale e produttiva della rete.
Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie al fine di ottenere questi risultati ha predisposto gli strumenti necessari e quindi il 30 maggio 2002 e’ stata emanata dal Presidente del Consiglio dei Ministri una direttiva che, in linea con quanto fissato dalla direttiva del 13 marzo 2001, definisce i criteri di accessibilita’, usabilita’ ed efficacia ai quali i siti della P.A. dovranno attenersi per conseguire il nuovo suffisso.
L’obiettivo e’ naturalmente quello di utilizzare in pieno le potenzialita’ offerte dalla rete Internet e di trasformare l’informazione semplice in informazione interattiva, tale da permettere non solo la consultazione, ma anche la partecipazione dell’utente a determinati procedimenti, sia in fase di ricerca che nell’utilizzo stesso dell’informazione.
Sara’ allora necessario un passaggio da una staticita’ dell’informazione, assai diffusa, ad un utilizzo dinamico delle risorse che la rete offre. E’ il passaggio, ad esempio, da un sito puramente informativo – anche se accurato ed autorevole – ad un sito che, accanto all’informazione, offra una sorta di interattivita’, in poche parole la partecipazione dell’utente ad un qualche processo, dal piu’ semplice al piu’ complesso.
Alcuni siti della P.A. stanno gia’ mettendo in pratica questo modo nuovo di concepire l’utilizzo di Internet ed il Rapporto Rur lo testimonia. Difatti risulta, dall’indagine, che la presenza di siti istituzionali e’ cresciuta in due anni, anche sul totale dei comuni con piu’ di 5.000 abitanti, passando dal 46,3% del 2000 al 68,5% del 2002.
 Ma accedere ai siti istituzionali ”non si rivela un’esperienza priva di barriere”. Ad esempio, i motori di ricerca interni al sito si trovano nel 49% dei siti dei comuni capoluogo, e nel 14,4% degli altri comuni; inoltre, i tempi di caricamento sono troppo lunghi, nel 38% dei siti provinciali si impiegano piu’ di 20 secondi a visualizzare la home page.

Il servizio on line maggiormente offerto (il 17,6% dei casi) e’ il pagamento dell’Ici, mentre per il resto dei servizi ottenibili in rete vi sono delle carenze pesanti, basti pensare al cambio di residenza o domicilio, al pagamento delle contravvenzioni, alle iscrizioni ai servizi scolastici, al rilascio di permessi vari.
Insomma c’e’ ancora molta strada da fare per ottenere un effettivo aumento e miglioramento dei servizi disponibili in rete, cosi’ da rendere quest’ultima appetibile per quanti siano interessati ad ottenere prestazioni a valore aggiunto, vale a dire senza code agli sportelli, senza spostarsi da casa, con possibilita’ di verifica costante dello stato delle pratiche, con la possibilita’ di avvalersi di sistemi di pagamento elettronico ecc.

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