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Il Governo vara il Ddl per l’accesso dei disabili agli strumenti informatici.

6 Aprile 2003 Commenta

M. Iaselli, Roma – Per abbattere le barriere virtuali che i disabili incontrano nell’accesso agli strumenti informatici, il Governo ha varato in data 4 aprile 2003 il disegno di legge d’iniziativa del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca.
Nell’ “Anno europeo dei disabili”, con il concerto dei ministri della Comunicazione, delle Pari Opportunita’, della Funzione Pubblica, dell’Economia e Finanze, del Lavoro e Politiche Sociali, il Consiglio dei ministri ha approvato il provvedimento che intende favorire l’accesso dei disabili all’ICT-Innovation and Communication Technology, ossia ai mezzi che sono alla base della Societa’ della Informazione, evitando che le nuove tecnologie determinino forme di emarginazione forse ancora piu’ pericolose di quelle tradizionali e, anzi, promuovendo l’uso delle medesime come fattore abilitante e di superamento delle disabilita’ e delle esclusioni, oltre che di miglioramento della qualita’ della vita.


Come e’ noto uno degli obiettivi primari del Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie e’ quello di sfruttare a pieno le potenzialita’ delle moderne tecnologie per abbattere quelle barriere che di fatto rallentano l’integrazione sociale delle categorie svantaggiate.
A tale scopo e’ stata costituita nel maggio 2002 un’apposita Commissione in collaborazione con i Ministri Maroni e Sirchia denominata “Commissione interministeriale sullo sviluppo e l’impiego delle tecnologie dell’informazione per le categorie deboli”, che ha realizzato il c.d. “Libro Bianco” che raccoglie quanto e’ stato fatto, ma anche quanto ancora e’ necessario fare a favore delle persone disabili.
Inoltre, di recente, ed esattamente il 5 marzo 2003 si e’ tenuta alla Camera dei Deputati un’importante conferenza dal titolo: “Tecnologie e disabili: una societa’ senza esclusi”. La Conferenza in argomento oltre a costituire l’occasione per presentare il “Libro Bianco”, ha consentito al Ministro Stanca di illustrare le linee programmatiche in tema di interventi normativi intese a favorire l’integrazione sociale dei disabili e non solo, attraverso l’uso delle moderne tecnologie.
E’ stato, inoltre, presentato il disegno di legge, in argomento, d’iniziativa parlamentare, che intende regolamentare il diritto d’accesso ai servizi e alle risorse info-telematiche pubbliche e di pubblica utilita’ da parte delle categorie svantaggiate.

Uno degli obiettivi principali del disegno di legge e’ quello di rendere accessibili i siti internet e, comunque, tutti i “rapporti telematici” tra cittadini e Pubblica Amministrazione, comprendendo anche i soggetti che erogano pubblici servizi. Addirittura nel caso particolare della realizzazione o della modifica di un sito Internet della pubblica amministrazione, i requisiti di accessibilita’ diventano condizione di legittimita’ (art. 4, comma 3). Poiche’ i siti Internet vengono prodotti o modificati con notevole frequenza, per ovviare alla rapidissima obsolescenza tecnica, tipica delle strumentazioni informatiche, e’ presumibile che la previsione normativa sia sufficiente a far si’ che, nell’arco di poco tempo, tutti i siti Internet delle pubbliche amministrazioni statali si rivelino accessibili per i disabili.

Riguardo questo aspetto e’ noto come ultimamente la stessa Presidenza del Consiglio dei Ministri su input del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha previsto, allo scopo di fornire ai cittadini ed alle imprese una bussola che consentisse loro di accedere e orientarsi nell’interezza del patrimonio informativo presente in rete, un portale della P.A.,
con una direttiva del 30 maggio 2002, che ha definito, tra l’altro, i criteri di accessibilita’, usabilita’ ed efficacia ai quali i siti della P.A. dovranno attenersi per conseguire il nuovo dominio di secondo livello “.gov.it”, che sara’ il suffisso di tutti quei siti dell’Amministrazione Centrale e Periferica che possiedano determinati requisiti di affidabilita’.
Naturalmente tra le caratteristiche minime di qualita’, usabilita’ e accessibilita’, rientra senz’altro l’assenza di barriere elettroniche per i disabili. In particolare su quest’ultimo aspetto si e’ sempre ritenuto urgente uno specifico intervento normativo.
In ogni caso esso deve costituire un punto di impegno per chi organizza, progetta e/o gestisce i servizi delle Amministrazioni pubbliche basati sulle nuove tecnologie. Infatti proprio perche’ le tecnologie dell’informazione consentono di superare moltissime barriere, che nel passato escludevano cittadini non “normodotati”, e’ necessario che non si creino nuove barriere, cioe’ barriere elettroniche che perpetuino lo stato di esclusione.

Il Disegno di legge in argomento, per la prima volta, definisce ed individua espressioni quali:

• â€œAccessibilita’ Informatica” con cio’ intendendo la proprieta’ dei sistemi informatici di erogare servizi e fornire informazioni fruibili senza discriminazioni derivanti da disabilita’.

• â€œTecnologia Assistiva”, intesa come gli strumenti e le soluzioni tecniche, hardware e software, che permettono al disabile, superando o riducendo le condizioni di svantaggio dovute alla sua specifica disabilita’, di accedere alle informazioni e servizi erogati dai sistemi informatici. 

In relazione alla concessione di contributi pubblici statali per l’acquisto di materiale informatico da parte di privati, il disegno di legge Stanca prevede che il possesso dei requisiti di accessibilita’ costituira’ criterio preferenziale e condizione necessaria quando il materiale sia specificamente destinato ai disabili.
Il Disegno di legge, prevede, inoltre all’art. 4 uno specifico obbligo a carico delle pubbliche amministrazioni statali di porre a disposizione del dipendente disabile la necessaria strumentazione informatica. Tale obbligo costituisce anche una regola di funzionalita’ e di buon senso: sarebbe infatti del tutto illogico assegnare ad un lavoratore disabile delle mansioni, senza gli strumenti informatici che ne rendano concretamente possibile l’effettivo esercizio.
Affinche’ il disabile possa svolgere la funzione lavorativa, compreso il telelavoro, il provvedimento del ministro Stanca prevede anche che la pubblica amministrazione metta a disposizione la necessaria strumentazione hardware e software adeguata alla specifica disabilita’ (art. 5).
Non solo, ma si prevede che le questioni dell’accessibilita’ siano inserite tra le materie di studio nella formazione dei pubblici dipendenti (art. 8).
Per incentivare l’adozione di programmi e strumenti compatibili con le esigenze dei disabili, Stanca ha ipotizzato una sorta di “bollino blu”. Il responsabile del sito o del prodotto informatico, dopo aver controllato la accessibilita’ del materiale con un programma automatico di valutazione, avra’ diritto di fregiarsi di uno specifico simbolo che comportera’ la possibilita’ di controlli di conformita’ da parte della pubblica autorita’ (art. 10). Tale disposizione, difatti, prevede l’emanazione di un regolamento governativo di attuazione, per disciplinare le modalita’ con cui puo’ essere reso noto il possesso del requisito della accessibilita’ e i controlli esercitabili sugli operatori che abbiano reso nota l’accessibilita’ del proprio sito.

L’art. 9 del Disegno di legge prevede che il Presidente del Consiglio dei Ministri o, per sua delega, il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, e’ autorizzato ad emanare un decreto che stabilira’ i requisiti tecnici ed i diversi livelli per l’accessibilita’, nonche’ le metodologie ed i relativi programmi di valutazione per la verifica della stessa accessibilita’.

E’ ovvio, quindi, che le amministrazioni pubbliche, non potranno stipulare contratti per la realizzazione o la modifica di siti Internet se gli stessi non rispetteranno i requisiti di accessibilita’ contenuti in questo futuro DPCM.

Il Disegno di legge Stanca attribuisce, all’art. 7, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie competenze molte incisive, oltre al potere di vigilanza sul rispetto delle disposizioni della legge.
In particolare, di concerto con i Ministeri di volta in volta interessati, il Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie promuove progetti, iniziative e programmi finalizzati al miglioramento ed alla diffusione delle tecnologie assistive e per l’accessibilita’; l’erogazione di finanziamenti finalizzati alla diffusione tra i disabili delle tecnologie assistive e degli strumenti informatici dotati di configurazioni particolari; il dialogo ed il confronto fra associazioni di disabili, amministrazioni pubbliche, operatori economici e imprese fornitrici di hardware  e software, anche per la proposta di nuove iniziative.

Si ricorda che queste iniziative del Ministero per l’Innovazione e le Tecnologie si pongono in una logica di stretta continuita’ con quanto previsto dallo stesso Ministero nelle sue “Linee guida del Governo per lo sviluppo della Societa’ dell’Informazione nella legislatura” dove era stato precisato che l’utilizzo dell’ICT per le categorie deboli si doveva porre i seguenti obiettivi: favorire l’armonizzazione del contenuto e ottimizzare le procedure di accesso all’informazione al mondo dei disabili e degli anziani; individuare e promuovere le applicazioni delle tecnologie innovative che possano mitigare le limitazioni di attivita’ che ostacolano il benessere e l’attivita’ di categorie di cittadini, con particolare riferimento all’accesso ai servizi e all’inclusione nel mondo del lavoro; individuare le esigenze relative all’incentivazione di un ampio ed equilibrato sviluppo della ricerca finalizzata e dell’impiego delle nuove tecnologie della formazione.

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