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Banda larga al centro del Consiglio dei Ministri delle Comunicazioni UE.

9 Settembre 2003 Commenta

Obiettivo e’ quello di rendere la banda larga diritto universale al pari della telefonia fissa. Si e’ tenuto dal 3 al 5 settembre un importante Consiglio informale dei Ministri delle Comunicazioni dell’Unione europea. Ai lavori hanno partecipato i Ministri delle Telecomunicazioni dei 15 Stati membri, dei 10 paesi aderenti e dei 3 paesi candidati (Bulgaria, Romania e Turchia).
Ad alcune sessioni dei lavori hanno preso parte anche rappresenti del mondo dell’imprenditoria come il presidente di Telecom Italia Marco Tronchetti Provera e il presidente di France Telecom Thierry Breton. Il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri ha aperto i lavori precisando che data l’importanza della diffusione della banda larga, al cui interno sono inclusi una serie di servizi che vanno dall’e-Government ad un accesso sempre piu’ libero e facile ai sistemi multimediali come il cosiddetto Internet “senza fili”, ai telefonini di terza generazione (Umts), l’obiettivo e’ quello di renderla un “diritto universale” al pari della telefonia fissa.
Alle dichiarazioni del Ministro Gasparri ha fatto eco il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca sottolineando che lo sviluppo della banda larga in Italia sta assumendo dimensioni interessanti e soddisfacenti. Alla fine del giugno scorso gli accessi in banda larga sono stati oltre 1,7 milioni, con un incremento del 62% rispetto all’inizio di quest’anno e con la previsione di chiudere il 2003 con 2,5 milioni di accessi ed una crescita del 130% in soli 12 mesi. La stessa Europa, ha aggiunto Stanca, tra il maggio 2002 e l’analogo mese di quest’anno ha registrato una espansione negli accessi alla banda larga di oltre il 100% rispetto al 50% degli USA, secondo i dati elaborati dall’Osservatorio Banda Larga-Between.

Dati positivi, quindi, riguardo la diffusione della banda larga non solo in Italia, ma in tutta l’Europa e proprio in considerazione di tale quadro favorevole nonche’ delle indicazioni del Piano e-Europe 2005, il Ministro Stanca ha sottolineato come sia ancor piu’ rilevante il collegamento fra lo sviluppo della infrastruttura di larga banda e la promozione dei servizi e dei contenuti innovativi che questa tecnologia permette di realizzare, in particolare nei settore dell’e-Government, dell’e-Learning, dell’e-Health e dell’e-Business.
In questa ottica, ha aggiunto, si inseriscono perfettamente le conclusioni della Conferenza Europea sull’e-Government di Cernobbio, dove nella “Dichiarazione finale dei Ministri” e’ stato dato un importante e inedito impulso al processo di sviluppo dei primi servizi Paneuropei di e-Government.

Il Ministro ha inoltre sottolineato come lo sviluppo di servizi di larga banda si debba basare non solo sulla multimedialita’, ma anche sul carattere interattivo dei servizi innovativi, la cui realizzazione presuppone la collaborazione tra operatori privati e il settore pubblico, centrale e locale.
Occorre favorire lo sviluppo di soluzioni, di modelli e di contenuti di qualita’ promuovendo la cooperazione con il mondo dell’economia e della finanza, ricerca e del sociale. Stanca ha poi ricordato che questi temi saranno al centro del Consiglio Europeo Telecomunicazione e Societa’ dell’Informazione (Bruxelles, 20 novembre), ma ci sono anche altre decisioni destinate a favorire la crescita del mercato dei contenuti digitali. Tra queste l’approvazione della Direttiva sul riutilizzo e sfruttamento commerciale dei dati posseduti dalla Pubbliche amministrazioni.

Iniziano, quindi a vedersi in Italia i primi risultati dell’applicazione dell’art. 89 della Finanziaria 2003 che ha previsto lo stanziamento di 31 milioni di euro per favorire l’acquisto di decoder e l’accesso alla banda larga di Internet ed in particolare il contributo statale pari a 75 euro a favore di persone fisiche o giuridiche che acquistano o noleggiano o detengono in comodato un apparato di utente per la trasmissione o la ricezione a larga banda dei dati via Internet.
Ma assunto una notevole rilevanza ai fini dello sviluppo della banda larga anche le iniziative del Ministro delle Comunicazioni e del Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie che hanno costituito una Commissione interministeriale di studio (Task Force) con Decreto Ministeriale del 14 settembre 2001 ed un Comitato esecutivo per la diffusione e lo sviluppo della larga banda il quale ha predisposto uno specifico studio con l’obiettivo di attivare un’azione finalizzata a stimolare un circolo virtuoso di interazioni reciproche tra la diffusione di servizi applicativi e lo sviluppo il piu’ possibile omogeneo e tempestivo di infrastrutture in grado di veicolarli.

D’altro canto, come si e’ visto, la posizione del Governo Italiano e’ in linea con le piu’ recenti conclusioni raggiunte dalla Commissione europea (Comunicazione per il Consiglio europeo di Barcellona, Bruxelles 15.1.2002), la quale ha definito la larga banda un fattore chiave per lo sviluppo economico dell’Europa, raccomandando il 2005 come target per un’ampia e diffusa disponibilita’ delle tecnologie a larga banda in tutta l’Unione europea.

In quest’ottica la Commissione ha individuato cinque direttici di intervento del Governo per la diffusione della banda larga e cioe’ lo sviluppo di infrastrutture e tecnologie, il sostegno della domanda e dell’offerta di larga banda, interventi per la diffusione di servizi digitali, interventi di carattere regolatorio, attivazione di strumenti di monitoraggio.
Secondo la Task Force la concorrenza non puo’ da sola garantire il raggiungimento di un obiettivo ambizioso e condizionato da un numero elevato di variabili come la diffusione della larga banda, pur costituendo un motore importante ed efficace.
Tale obiettivo deve essere inquadrato in un modello basato sulla selettivita’ per cui piu’ che realizzare infrastrutture, e’ opportuno attuare interventi di tipo indiretto, atti a stimolare la domanda e l’offerta con un ruolo attivo della P.A. nella domanda di banda e nell’offerta di servizi digitali (e-government).

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